Festa di Roma, “Mediterráneo” vince il Premio del pubblico

Mediterráneo del regista spagnolo Marcel Barrena vince la Festa del cinema di Roma. Il film, bello e appassionato, che in Italia uscirà con il titolo Open Arms – La legge del mare, ottiene il premio del pubblico della sedicesima edizione della kermesse capitolina. Open arms è l’organizzazione di volontari che per prima si è impegnata nel Mare nostrum per salvare migliaia di migranti. Una realtà tragica al centro del dibattito mediatico e politico. Il lungometraggio è dedicato a Òscar Camps, il fondatore dell’organizzazione non governativa. Il racconto è ambientato nell’autunno 2015. Due bagnini spagnoli, Òscar e Gerard, colpiti dalla fotografia di un bambino annegato nel Mediterraneo, vanno nell’isola di Lesbo, dove scoprono una realtà sconvolgente: ogni giorno migliaia di persone rischiano la vita cercando di solcare il mare con imbarcazioni precarie.

Il regista 40enne non ha potuto ritirare il Premio, ma ha ringraziato il pubblico con un messaggio: “L’anteprima a Roma – ha detto – è stata un’esperienza indelebile per me. Non dimenticherò mai l’accoglienza del pubblico. Ho il video nel telefono e l’ho guardato molte volte con le lacrime agli occhi. Perché abbiamo sofferto molto facendo questo film. È stato un viaggio lungo e doloroso, ‘la strada lunga e tortuosa della mia vita’ come dicevano i Beatles. Questo premio dà forza, dà speranza, perché ci ricorda che il mondo ha bisogno di sentire questa storia. Questa storia parla di un gruppo di uomini che fanno cose buone. E dobbiamo concentrarci sugli uomini buoni, sulle cose buone. E questo premio, non è solo una buona cosa, è una grande cosa”. Mediterráneo (Open Arms – La legge del mare) è una produzione spagnola di Lastor Media, Fasten Films, Arcadia Motion Pictures, Cados Producciones con la casa di produzione greca Heretic, è sarà distribuito nelle sale italiane da Adler Entertainment. Barrena debutta nella regia con il film per la televisione Cuatro estaciones, vince nella sua categoria il Premio della critica, quello della giuria e quello per il miglior regista al Festival di Alicante, e il Premio Gaudí come miglior film tivù. Nel 2012 dirige il documentario Món petit. Del 2016 è 100 metros, che ottiene, fra gli altri, due premi Gaudí, quelli per il miglior attore e la miglior attrice non protagonisti.

Una luminosa Angelina Jolie

Angelina Jolie, fasciata in un abito argento, calca il red carpet con le figlie Zahara e Shiloh Pitt. È a Roma per presentare il nuovo film Eternals, firmato dalla regista di origini cinesi Chloé Zhao, premio Oscar per Nomadland. Basato sui personaggi degli Eterni della Marvel Comics, è la ventiseiesima pellicola del Marvel Cinematic Universe. “Le super-eroine di oggi? – afferma l’attrice – Sono le donne che sono in prima linea e dedicano ogni minuto della loro vita ad accogliere i migranti, persone che sono fuggite non per combattere, ma proprio per evitare la guerra e dare sicurezza alla famiglia”. Nel film l’attrice statunitense interpreta Thena, feroce guerriera che può formare qualsiasi arma dall’energia cosmica, ha qualche problema con la memoria: “Dimostra come si possa essere potenti e forti – sostiene – anche con quei problemi. Una splendida lezione, specie per i giovani. Riguardo al passato, ai ricordi, possono essere un peso, ma ci rendono quello che siamo. Qualche volta è duro condividere con la memoria dei dolori del passato”. Del cast di Eternals fanno parte: Gemma Chan, Richard Madden, Kumail Nanjiani, Lia McHugh, Brian Tyree Henry, Lauren Ridloff, Barry Keoghan, Don Lee, Kit Harington e Salma Hayek. Il film arriva nelle sale italiane mercoledì 3 novembre, distribuito da The Walt Disney Company Italia.

Premio alla carriera a Tim Burton

L’Incontro ravvicinato con un Autore (con la maiuscola) è condotto dal direttore artistico Antonio Monda. Conclude la Festa di Roma. Tim Burton, mosso da rigore appassionato, è un artista visionario. Che si è sempre sentito un outsider. “Mi sono sempre reputato diverso – afferma – fuori dagli schemi e io negli anni non ho mai cambiato la mia prospettiva. Ma una cosa è certa: fare il comico oggi non deve essere affatto facile. Non puoi dire nulla perché se no rischi grosso”. Burton attacca la Disney. “L’animazione anni Ottanta della major – sottolinea – era davvero orribile. Mi ricordo quei giorni bui in cui ci ho lavorato. C’erano allora persone di enorme talento, tutte mal utilizzate che poi, non a caso, hanno creato il mondo Pixar. Io poi non è che fossi molto bravo a disegnare, la mia volpe dicevano che sembrava fosse stata travolta da un auto”.

Poi omaggia l’attore-feticcio Johnny Depp, interprete di ben sette film: Edward mani di forbice, Ed Wood, Il mistero di Sleepy Hollow, La fabbrica di cioccolato, Sweeney Todd, Alice in Wonderland, Dark Shadows. “Non vivo più ad Hollywood, me ne sono andato molti anni fa. Lui resta comunque un amico e tengo molto a lui”. Il personaggio a cui si sente più vicino Tim Burton è proprio il candido Edward. “Sicuramente mi sento un po’ come lui. Appunto un outsider, diverso dagli altri. Ho sempre sognato ad occhi aperti. A volte per trovare ispirazione o vado in un bar a bere qualcosa o mi metto a guardare il cielo, o gli alberi, cercando di vederci qualcosa che non avevo mai visto prima”. A consegnare il Premio alla carriera a Tim Burton arrivano all’Auditorium Parco della Musica ben tre premi Oscar italiani: la costumista Gabriella Pescucci e gli scenografi Francesca Lo Schiavo e Dante Ferretti.

Aggiornato il 25 ottobre 2021 alle ore 19:54