Siamo europei

Maria Grazia Melchionni ha insegnato Storia alle Università di Milano e di Roma. Attualmente dirige la quasi centenaria Rivista di Studi Politici Internazionali, che fu retta da Giuseppe Vedovato e che periodicamente offre una visuale informata e oggettiva della fenomenologia socio-politica.

La Melchionni ha pubblicato un volume “Europa Unita, sogno dei saggi”, edito da Marsilio, una raccolta di testi da un corso universitario: partendo dal mito greco di Giove ed Europa si perviene alle fondamenta dell’Unione europea dopo la Seconda guerra mondiale.

Nel mito greco, Giove, in una delle sue seduttive metamorfosi si trasforma in toro, accosta la fanciulla Europa della quale è momentaneamente attratto. Europa sale sul torello che la conduce a Creta, dove si uniscono: ne vengono dei figli e dalla fanciulla Europa nasce l’Europa. Sono tre i millenni che la Melchionni racconta, una narrazione di civiltà, della nostra civiltà, della quale non tralascia il minimo percorso. L’autrice ne traccia le tappe analiticamente, osserva tutte le epoche con una rappresentazione degli intellettuali, degli statisti che hanno dato vita e identità all’Europa, che l’hanno animata, formata, formulata, ipotizzata.

Uno spettacolo di personaggi, personalità, citazioni sterminate, evenienze sognate o attuate. Emerge un’Europa combattuta tra nazioni, regioni, staterelli, unitarietà. Esiste l’Europa, una civiltà che possiamo dichiarare civiltà europea o esistono nazioni europee, o neanche nazioni europee ma regioni, tanti Stati nello Stato? Hanno qualcosa in comune un italiano con un tedesco o uno svedese?

È un piacere conoscitivo e romanzesco leggere dei personaggi e dei testi che la Melchionni esonda nel suo volume. Federazione, confederazione, nazione sopra le altre nazioni, talvolta si vuole l’Europa unita ma sotto dominio, così è la presunta unità vagheggiata da Napoleone. Altri immaginano un’Europa paritaria, così come Giuseppe Mazzini. Altri ancora assegnano il primato al singolo Stato ma sono minuzie. Il libro è una disseminazione di personaggi e di evenienze, finché, dopo la Seconda guerra mondiale, l’Europa rischia di dissolversi tanto come Europa quanto nelle sue nazioni.

Appaiono altri popoli, giganteschi: gli Stati Uniti, la vecchia e nuova Russia. È il momento di ritrovare unità: solo un’Europa unita può avere consistenza e considerazione. Rinasce l’ideale dell’unità europea. La Melchionni segnala Jean Monnet come personalità protesa all’unificazione europea. Avrebbe – ha – come scopo di salvare il nostro valore essenziale: la libertà, la valorizzazione dell’individuo, che è la scoperta europea, la separazione dello Stato dalla religione, la tutela dei diritti e dei doveri dell’uomo.

Da tali conquiste di libertà non possiamo regredire, opprimendo l’individuo in nome della comunità. Troppo facile sopprimere la libertà con presunte esigenze collettive. L’Europa esiste nelle sue nazioni e come civiltà europea: siamo italiani, tedeschi, greci ed europei. La Melchionni offre questo dualismo… unitario: nazione e nazione europea. E certo, siamo anche cittadini del mondo, ma non “globali”. Cittadini del mondo connotati dalla nostra nazione e dall’Europa.

(*) Maria Grazia Melchionni“Europa Unita, sogno dei saggi”, Marsilio, 336 pagine

Aggiornato il 23 luglio 2021 alle ore 17:27