Puntuale anche in questo week-end di metà giugno la rubrica con la quale “L’Opinione delle Libertà” intende dare voce e spazio ai volti noti e a quelli meno conosciuti della letteratura italiana. Questa settimana vi consigliamo il libro illustrato “Il Cavaliere, la Principessa e il Virus invisibile” di Franz Pagot (The Perfect Edition).

Franz Pagot è nato vicino a Venezia, in Italia, e ha studiato al Liceo Classico. Dopo aver lavorato per molti anni come assistente alla macchina da presa in pubblicità e nel cinema, si trasferisce a Londra negli anni Ottanta, assistendo il noto operatore Steadicam John Ward su film come Full Metal Jacket, Robin Hood e Sleepy Hollow, diventando un noto e rispettato direttore della fotografia nel cinema. Ha vinto numerosissimi premi e pubblicato diversi libri. Franz è anche un noto doppiatore e speaker nella televisione, nel cinema e in spot pubblicitari, rappresentato dalla famosa agenzia di doppiatori Hobson's.

La Storia

Un’opera didattica dall’alto valore emotivo, densa di sentimento e di passione per la vita, in particolare per quella dei più piccoli. Il periodo storico attuale continua a creare non pochi problemi a tutti noi e i bambini sono certamente tra i più colpiti da regole e restrizioni. Si rischia così di smarrire la magia e l’illusione che solitamente avvolgono i primi anni di vita, inaridendo cuori e menti ed è qui che subentra il testo di oggi.

“Attraverso una storia fantastica e avvincente, nella quale si avvicendano cavalieri in armature luccicanti, castelli, re, regine e una principessa guerriera, l’autore prova a rispondere alle domande che i bambini fanno ai genitori sul virus: “Come possiamo combattere questo virus?”, “perché le persone devono rimanere distanti e indossare la mascherina?”, “il mio cagnolino si può ammalare?”. Usando il disegno come strumento narrativo, l’autore affronta il tema del Covid in una declinazione fantastica, dando vita a un mondo animato da personaggi eroici che si battono per sconfiggere il virus, l’immaginazione diventa per il bambino la chiave interpretativa della realtà e tutto appare meno doloroso e difficile, un po’ come fece Roberto Benigni nel film “La vita è bella”. Anche la scelta del titolo non è casuale, “Il Cavaliere, la Principessa e il Virus invisibile” racchiude in sé un messaggio di grande speranza. I bambini sanno che i cavalieri dopo mille difficoltà, imprevisti e peripezie sconfiggeranno sempre il cattivo”.

La fiaba, utilizzata come strumento narrativo della realtà, offre all’ascoltatore e al narratore una visione del mondo diversa da quella usuale. I proventi del libro sono devoluti in beneficenza all’ospedale pediatrico Meyer di Firenze.

Aggiornato il 18 giugno 2021 alle ore 10:05