Ritorna la rubrica, con cadenza settimanale, con la quale “L’Opinione delle Libertà” dà voce e spazio nuovi volti della letteratura italiana. Questa settimana vi consigliamo “Il rumore del mare” di Giorgio Clarizia (Edizioni DrawUp). Il rumore del mare è l’opera prima di Giorgio Clarizia.
La Storia
Il suono del mare avvolge splendidamente un racconto da gustare tutto d’un fiato, senza fermarsi troppo a riflettere e ad interrogarsi sulla nobiltà delle proprie scelte. Spesso gli obiettivi raggiunti non rappresentano veramente la felicità terrena, anche quando questi ultimi assumono le sembianze di una realizzazione totale. L’amore ancora una volta entra in gioco e scompiglia ogni cosa, rivoluzionando i lineamenti di testa e cuore.
“Un uomo di successo, responsabile dell’azienda di famiglia ereditata dal nonno e dal padre, invidiato per la sua enorme fortuna economica e ostacolato da soci che tramano alle sue spalle, intenzionati a vendere l’intero pacchetto azionario, è il protagonista di questo romanzo le cui tematiche principali ruotano sulla dicotomia tra ragione e passione, tra calcolo e istinto, tra certezza e ignoto, restituendo alla felicità il diritto di essere cercata. Le sue rassicuranti certezze, infatti, vacillano di fronte alla consapevolezza del suo bisogno d’amore, un bisogno troppo a lungo sopito, e di liberazione da ruoli e rapporti ostili che limitano la sua libertà e non gli appartengono”.
Un’opera a tratti sconvolgente nella sua capacità di ritrarre la potenza dell’amore vero, quello unico e irrepetibile, in grado di rivoluzioni interiori. Il protagonista tenta di navigare a vista, muovendosi per traguardi, ma non riesce mai a recuperare un reale equilibrio.
Una storia a tinte chiaro-scure che riesce a trasmettere al lettore ogni singola suggestione, creando una sorta di empatia emozionale che induce a riflessioni sempre più profonde. Un’opera da leggere con gli occhi e accarezzare con l’anima.
Aggiornato il 28 maggio 2021 alle ore 11:36