Puntuale anche questa settimana la rubrica de “L’Opinione delle Libertà” che dà voce e spazio ai volti noti e a quelli meno conosciuti della letteratura italiana. 

Questa settimana vi consigliamo “L’altra donna” di Cristina Comencini (Einaudi editore). Figlia del cineasta Luigi, collabora a lungo col padre in veste di sceneggiatrice.

Tra i suoi libri, pubblicati con Feltrinelli: Le pagine strappate, La bestia nel cuore (2004), Due partite (2006, da cui è stato tratto il film omonimo), L’illusione del bene (2007), Quando la notte (2009), Lucy (2013), Voi non la conoscete (2014) e, per la collana digitale Zoom, La nave più bella (2012). Nel 2016 pubblica con Einaudi Essere vivi, e nel 2018 Da soli.

Tra i suoi film: Zoo (1988), I divertimenti della vita privata (1990), La fine è nota (1992), Va’ dove ti porta il cuore (1996), Matrimoni (1998), Liberate i pesci (2000), Il più bel giorno della mia vita (2002), Bianco e nero (2008) e Quando la notte (2011).

La Storia

Un romanzo sorprendente che mette in mostra rivalità e complicità dell’universo femminile, lasciando insinuare nel lettore dubbi e scetticismi. Un intreccio amoroso che viaggia sui binari della gelosia latente e della passionalità essenziale, quella che porta a vivere alla giornata senza soffermarsi eccessivamente ad immaginare il futuro.

“Elena è giovane, Pietro è molto più vecchio di lei. Ma si sono scelti, e dalla loro relazione hanno deciso di tener fuori le ferite della vita di prima: fanno l’amore con il gusto di chi scopre tutto per la prima volta, bevono caipirinha quando lui torna tardi, si concentrano sull’ebbrezza del quotidiano. Quando Maria, l’ex moglie di Pietro, riesce a conoscere Elena con un inganno, la vita si complica per tutti. Le due donne si raccontano, si confidano e confrontano, e poco per volta la figura di Pietro si trasforma per tutt’e due. Una turbinosa e vitalissima riflessione sulla complicità e sulla rivalità femminile”.

L’universo delle donne è in grado di incantare e di ferire al tempo stesso, portando a galla scorci di un passato mai del tutto svelato, alimentando spettri oscuri. Il dialogo tra le protagoniste diventa lentamente il centro della vicenda, una sorta di bivio esistenziale che turba e stravolge tutto ciò che è stato fin a quel momento. Elena, Pietro, Maria, un triangolo amoroso distorto da linee temporali differenti, ma unito da una sottile linea rossa.

Aggiornato il 12 marzo 2021 alle ore 10:10