Opinioni a confronto: scienza e religione

“Ciao, Renato. Innanzitutto vorrei precisare che per religione intendiamo il Cristianesimo e in particolare la Chiesa cristiana e che quanto alla scienza non ci riferiamo al suo significato latino di ‘conoscenza’ ma a quel complesso di materie che comprende la chimica, la fisica, la matematica, le scienze naturali e l’astronomia, cioè al processo ‘scientifico’ che ha dato origine all’universo, visto che la nostra Chiesa dice che Dio lo creò dal nulla, e quando afferma che nel primo ‘versetto’ dell’Antico Testamento ‘In principio Dio creò il cielo e la terra’ ‘c’è tutta la scienza di Mosè’ imbroglia le carte e dovrebbe spiegare cosa intende per scienza dal momento che per lei la scienza e la religione sono inconciliabili. Se vuole essere coerente, e credibile, ci dica, attraverso i suoi commentatori, che in quel caso per scienza intende ‘conoscenza’, e facciamola finita”.

“Sei piuttosto aspro stamattina!”.

“Sì, come Dante nel famoso verso delle sue Rime petrose: ‘Così nel mio parlar voglio esser aspro’. Per non dire di tutti gli altri rilievi che si possono muovere alle affermazioni della Genesi e alle interpretazioni datene dalla Chiesa, resta il fatto, logico e deducibile da quel testo stesso, che l’universo non è una creazione, tanto meno ‘dal nulla’, bensì una metamorfosi divina, confermata del resto dalla Genesi stessa quando dice che Dio appare in forma di fuoco, di vento, di angelo, di essere umano, e che, plasmato Adamo dalla polvere (a sua immagine!), gli soffiò nella bocca il suo respiro, il quale, anche se non si vede, è pur sempre una cosa materiale. Secondo i Veda, il più importante testo sacro degli Indiani, il mondo è nato appunto dal respiro di Dio, il ‘prana’, l’energia che riempie lo spazio infinito nel suo stato sottile ed invisibile, come l’aria, e nel suo stato concreto e manifesto, e che risuona anche come voce, la Parola di cui parla Giovanni nell’esordio del suo Vangelo: ‘In principio era la Parola, la Parola era Dio, tutte le cose sono nate da lì, dalla Parola’. E Dio non ha finito la sua ‘Creazione’, che continua soprattutto nell’uomo, attraverso l’uomo e per l’uomo, come diceva Sant’Agostino della preghiera: ‘Dio prega in noi, per noi e per mezzo di noi’. E così diceva Teilhard de Chardin, teologo e scienziato, ideatore e sostenitore della ‘Creazione continua’, definito dalla Chiesa, il ‘gesuita proibito’, il ‘fatiscente eretico’ che ‘si congiunge a Dio anche col corpo’, e che per questo fu scomunicato, insieme con Spinoza, che era panteista. Però Teresa d’Avila, che pur diceva di sentire Dio anche ‘col piacere del corpo’, non la scomunicò, anzi, la fece santa”.

“Alcuni anni or sono Jean Guitton, il più grande filosofo cristiano del nostro tempo, in un libro intitolato Dio e la scienza, si domandava: ‘Com’è nato il Big Bang? Cosa c’era prima del primo istante?’. La scienza si ferma solo ad un attimo dal Big Bang, che in fisica è considerato la più piccola durata di tempo che si possa concepire, molto più piccola di un secondo. La fisica ritiene che in quel caso il tempo e lo spazio non siano distinti ma s’intreccino tra loro. Le forze che governano l’universo conosciuto sono un tutt’uno, come un tutt’uno, nella dimensione assoluta, sono le prerogative di Dio, tutte mescolate e compenetrate fra loro”.

“Come dice Dante della sua visione di Dio: ‘Nel suo profondo vidi che s’interna, / legato con amore in un volume, / ciò che per l’universo si squaderna: / sustanze e accidenti e lor costume / quasi conflati insieme, per tal modo / che ciò ch’io dico è un semplice lume’. Oggi nel mondo sono milioni i cristiani che non accettano molti contenuti dell’Antico Testamento e anche il Dio che vi è rappresentato. La Chiesa cattolica deve operare una riforma che muova proprio da una rilettura e da una giusta collocazione della Bibbia, soprattutto dell’Antico Testamento, che mal si concilia col Nuovo. Per la Chiesa cattolica la Bibbia non contiene errori (c’è chi ne ha contati 600). ‘Le Sacre Scritture’, scrive Dave Miller, ‘non ingannano né inducono in errore. ‘Inerranza’ significa ‘totalmente vera’ o ‘senza errore’ e si riferisce al fatto che gli scrittori biblici non sbagliano mai, sono assolutamente sinceri, e quello che dicono è sempre affidabile. Gli scrittori della Bibbia semplicemente non potevano commette­re gli errori che appaiono in tutti gli altri libri’. È un parlare a vanvera che non dice e che non prova niente”.

“Mi sono documentato e ho qui davanti a me un’edizione della Bibbia, nella quale il commentatore, con l’imprimatur della Chiesa, sostiene che ‘nella Bibbia non possono esservi errori perché con l’ispirazione Dio si rende garante di quanto scrive lo scrittore ispirato, e poiché Egli non può né ingannarsi né ingannare, il libro ispirato va immune da ogni errore’. A parte l’astrusità del discorso, dove sono le prove che l’autore del libro è veramente ispirato? E ancora: ‘Quando trovassimo (nota il congiuntivo) un passo della Bibbia che ci sembrasse contrario a una verità incontrastabile, non pensiamo subito che ci sia un errore, ma riflettiamo: ‘Qui, o c’è uno sbaglio di copista, o il traduttore non ha reso bene l’originale, o io non capisco’. L’errore, se veramente c’è, non è da attribuirsi all’agiografo, ma a chi non ne trasmise rettamente le parole o a chi non ne comprese il pensiero’”.

“Siamo nell’Era tecnologica: per non partire dal telefono, dalla radio e dalla televisione, dopo il computer, fisso e portatile, il cellulare, il navigatore satellitare, i droni, l’uomo volante ed altri aggeggi simili - che un pensatore indiano ha definito l’‘aspetto informatico di Dio’, mentre un altro, sempre indiano, ha detto che ‘Internet è il modo tecnologico che mostra come funziona Dio’ - nessuno ha detto un ‘grazie’ al Creatore, che è in assoluto il primo e il più grande scienziato, che ci ha dato e continua a darci la prova che è l’energia, la sua essenza stessa, dalla quale è sprigionato l’universo, di cui peraltro il fulmine, dal tempo dei tempi, è la più lampante dimostrazione”.

“In che senso?”.

“Da cosa nasce il fulmine, e con esso il fuoco? Dall’energia che è nell’aria, nel suo stato sottile e invisibile, che in seguito ad una scossa ‘elettrica’ si rende manifesto. Abbiamo già parlato in una nostra precedente conversazione dello spirito e della materia quale sostanza unica in due stati diversi. Ebbene, nemmeno la Chiesa, la nostra Chiesa cristiana, ha sentito il dovere di rivolgere un ‘grazie’ a Dio per questi suoi ‘miracoli’ scientifici, che sono la sua più evidente e credibile manifestazione, anche se per mezzo dell’uomo (che è sempre Dio nella sua veste materiale e spirituale insieme), oserei dire più di quanto non lo sia stato Cristo. Dio non ha creato dal nulla l’universo, come dice la Chiesa solo perché San Paolo, l’inventore del Cristianesimo, definisce la materia una ‘bassezza’, e Dio, essendo puro spirito, non poteva sporcarsi le mani, e dunque Egli è ‘staccato’ dalla sua Creazione. Fra l’altro San Paolo ricavò quella definizione dal sesso (una ‘vergogna’), di cui, come ha scritto lui stesso, sentiva, irrefrenabile, lo stimolo, ed è da lì che ha inventato il ‘peccato’, quando Dio, stando alla Genesi, dopo aver plasmato Adamo gli disse, o meglio ‘disse a loro’, perché ‘maschio e femmina li creò’: ‘Prolificate e popolate il mondo!’. San Girolamo scriveva: ‘Gli sposi vivono come bestie, e chi s’accoppia con una donna è un porco’. Ora il sesso è diventato un ‘dono di Dio’, e i nostri preti, compreso il papa prima di diventare tale, si potranno sposare”.

“Nel mondo scientifico con la tecnologia c’è stata una così grande rivoluzione e la Chiesa continua a sostenere che  la scienza e la religione sono inconciliabili. Però si è appropriata dell’Antico Testamento perché in certi passi finge di intravedere l’avvento di Gesù”.

“Dio l’abbiamo sempre avuto a portata di mano, nell’aria che ci circonda, nel nostro respiro, nelle nostre parole. Ora ce lo portiamo addirittura in tasca, parliamo insieme a Lui, da un polo all’altro della Terra, lo vediamo materialmente dovunque, e non lo ringraziamo nemmeno? La ‘santa’ Chiesa spadroneggia su Internet attraverso i suoi ministri, e ne dice di tutti i colori, ma vi avessi trovato un ‘grazie’ rivolto a Dio da uno di loro! Chiacchiere, sempre le solite, che non dicono nulla. La prima e forse unica cosa che ha sempre interessato la Chiesa cristiana è il solo credere in Dio e nell’anima (sempre perché così dicevano i suoi ‘padri’), il resto, specialmente tutto ciò che è scientifico è ‘sterile’, non serve a niente, perché Dio, aprioristicamente e senza alcuna prova che possa in qualche modo rendere comprensibile la definizione, nella sua sfera assoluta è ‘puro spirito’, addirittura un ‘corpo immateriale’ (che è una contraddizione), quando nella Bibbia - che la Chiesa definisce ‘Parola di Dio’, nel senso che l’ha ‘dettata’ personalmente ai suoi profeti ‘come un capo d’azienda va dettando una lettera alla sua segretaria’ - Mosè dice che Dio, plasmato Adamo dalla polvere gli soffiò in bocca il suo respiro, il quale non è lo spirito ‘immateriale’ che intende la Chiesa, ma qualcosa di materiale, anche se invisibile, come l’aria che ci circonda, e che è piena di energia. I pianeti non galleggiano nel vuoto, e gli uccelli non potrebbero volare sbattendo le ali se nell’aria non ci fosse appunto l’energia. Già Eraclito diceva che ‘nulla si crea e nulla si distrugge: tutto esiste ab aeterno’. Si tratta dunque non di una creazione, e tanto meno dal nulla, ma di una trasformazione”.

Ingratitudine

Gli uomini sono proprio degl’ingrati

per come si comportano con me.

Lasciamo stare che li ho creati,

sia pure in parte, a immagine di me:

 

io d’ogni cosa ho stabilito il fine,

ma quanto ai mezzi ho lasciato a loro

la libertà di scelta. Lo diceva

Seneca, il saggio: “Dio provvede all’uomo,

 

ma non ai suoi bagagli”. Tuttavia

gli uomini non si sono accontentati:

vogliono pure quello che non c’è.

Nell’Era tecnologica, ch’è piena

 

dei più grandi “miracoli”, operati

sempre da me, quei gran maleducati

non mi hanno nemmeno ringraziato.

E neppure la Chiesa. Fra il “Buon giorno”,

 

il “Buon pranzo” e il “Pregate anche per me”,

oltre al dono del sesso, al matrimonio

dei preti a ad altre simili sparate,

nemmeno il papa mi ha mai detto “Grazie”.

 

Se la Chiesa cristiana non si aggiorna,

dando almeno un ritocco al volto mio,

sempre di più le faranno le corna,

sino a un totale e clamoroso addio.

Aggiornato il 07 ottobre 2020 alle ore 11:40