Ritorna la rubrica con la quale “L’Opinione delle Libertà” vuole dare voce e spazio ai volti noti e a quelli meno conosciuti della letteratura italiana. Questa settimana vi consigliamoIl viaggio dei viaggidi Gianluca Barbera (Solferino).

Gianluca Barbera è nato a Reggio Emilia nel 1965 e vive a Siena. Lavora in ambito editoriale e ha pubblicato racconti su riviste e in antologie oltre a diversi romanzi, tra cui ricordiamo i più recenti Magellano (2018) e Marco Polo (2019), entrambi editi da Castelvecchi e vincitori di numerosi premi.

La Storia

Un itinerario incantevole e incantato tra terre sconosciute che riemergono nelle menti dei protagonisti, posti di fronte alla magnificenza del passato. Lo stupore fanciullesco ruba subito la scena in un crescendo emozionale che rende omaggio ai grandi autori della letteratura di viaggio. Un romanzo che sorprende e disorienta, pagina dopo pagina, come una sorta di ipertesto teso a lasciar basito anche l’animo più arido.

“Sembrava una qualunque uscita d’istruzione scolastica. Ma quando mette piede nel museo dei viaggi il professor Terranova, insegnante di storia, capisce quasi subito che non sarà così. Perché quelle sale contengono tutte le meraviglie del mondo, e presto se ne trova risucchiato, mentre la visita si trasforma nel più grande romanzo di avventure mai raccontato. Il prof e la sua irriverente scolaresca percorrono le sale, tra tesori esotici e antichi strumenti: cannocchiali e coltelli, turbanti e monili, carri da guerra e modellini di razzi, per tacere delle sorprese che potrà riservare, quando sarà inaugurata, la sala dei viaggi immaginari”.

Un’evasione continua, dai confini, dai limiti esistenziali e in qualche caso dalla stessa realtà, quella che a volte comprime sogni e desideri. Il professor Terranova prende per mano non solo i suoi scolari ma i lettori stessi, indicandogli non di rado la via giusta per non ridursi a uno stato di arida disillusione.

Gianluca Barbera adopera magistralmente ancora una volta penna e intelletto per dar vita a una storia profondamente ammaliante.

Aggiornato il 05 ottobre 2020 alle ore 11:55