Puntuale anche in questo ponte festivo la rubrica de “L’Opinione delle Libertà” che vuole dare voce e spazio ai volti noti e meno noti della letteratura italiana. Questa settimana vi consigliamo la raccolta di racconti “È così che si fa” di Giulia Rossi (Editrice Nord). Giulia Rossi è laureata in Filosofia, si occupa di comunicazione e formazione in ambito digitale. È così che si fa è il suo primo romanzo.

La Storia

L’amore, l’amicizia, l’eros, le relazioni ai tempi dei social. L’umanità è in continua evoluzione e in questo testo se ne possono apprezzare le diverse sfumature. Il tentativo letterario di sgretolare il dogma dell’eccezione che conferma la regola, attraverso flussi narrativi che svelano l’assenza di tali direttive. Pagina dopo pagina si viene assorbiti da un racconto talmente intimo da appartenere ad ognuno di noi.

“Se chiedessimo al professor Federico Gastaldi quando tutto è cominciato, lui risponderebbe d’istinto: ‘Quel pomeriggio d’ottobre. Proprio nel momento in cui mia moglie aveva più bisogno di me, io avevo altro per la testa e non ho nemmeno sentito il telefono. Da allora mi è andato tutto storto, e ho commesso fin troppi sbagli’. Questo romanzo, invece, inizia qualche mese dopo, una mattina di maggio, quando a scuola – un liceo classico di una cittadina di provincia – viene trovato un biglietto anonimo che subito viene fotografato e condiviso sulle chat di WhatsApp. È una confessione, uno sfogo, forse una lettera d’addio. Per gli insegnanti, l’autore è di sicuro uno studente, ma chi?”.

Un biglietto scritto istintivamente, privo di filtri, gli stessi che scompaiono sui social, permettendo allo scritto di diffondersi senza controllo, divenendo virale. Una corsa contro il tempo per tamponare una situazione equivoca, nel tentativo parallelo di risolvere anche una parte del proprio passato. Si inciampa, ci si rialza e si riparte, per poi cadere ancora. Una realtà tanto semplice quanto essenziale da riconoscere e accettare per poter progredire nel proprio cammino, senza illudersi di poter fare altrimenti.

Giulia Rossi mette in scena un romanzo denso di amorevolezza, in grado di disincantare, lasciando però intatta l’opportunità di sognare. Perché in fondo ognuno questa vita la interpreta a modo suo.

 

Aggiornato il 01 maggio 2020 alle ore 14:04