Ritorna la rubrica, con cadenza settimanale, con la quale “L’Opinione delle Libertà” intende dare voce e spazio ai volti noti e meno noti della letteratura italiana. Questa settimana vi consigliamo “Tutto chiuso tranne il cielo” di Eleonora C. Caruso (Mondadori).

Eleonora C. Caruso è nata nel 1986 in provincia di Novara. Ha iniziato a scrivere fanfiction nel 2001 con il nickname di CaskaLangley (da cui la "C") e non ha mai smesso. Nel 2012 ha pubblicato Comunque vada non importa con Indiana Editore. Collabora con varie riviste e case editrici di fumetti. Vive a Milano con il suo compagno e la sua collezione di manga.

La Storia

Un racconto quasi unico nel suo genere, in grado di mescolare tre generazioni con grande sagacia, lasciando emergere punti di contatto e distanze comportamentali, pregi e difetti. Una ferita aperta difficile da rimarginare, uno scorcio brusco da poter affrontare serenamente, un percorso ad ostacoli denso di minacce fangose.

“Julian è un diciannovenne esile e pallido, la sua anima è azzurra come la sua chioma. Mangia pochissimo, ha sempre in mano il cellulare, ma sente e osserva ogni cosa. Abbraccia tutti, poi scappa. Se permettesse a qualcuno di toccarlo davvero si troverebbe a dover affrontare sentimenti dai quali ha preso una distanza di quasi 10.000 chilometri: quelli che separano Milano da Tokyo. Dopo un anno trascorso in Giappone è proprio a Milano, il luogo della sua ferita originale, che Julian sta tornando. Siamo all’inizio dell’estate, ad accoglierlo trova la desolazione della città oppressa dalla canicola e la vita annodata da cui era scappato: credeva che la realtà avesse smesso di fargli del male, invece si trova a dover realizzare che il suo rapporto con la realtà si era semplicemente interrotto”.

Un segreto innominabile, il timore di non potersi sbarazzare di una sorta di stregoneria che pare arrivare da suo fratello maggiore. Uno zibaldone di personaggi che stravolge mente e cuore dei lettori, lasciando senza fiato, generando una sana e costruttiva confusione.  Eleonora C. Caruso mette in scena una storia piena d’amore e di dolore, nelle loro forme più varie, fuori dal tempo e dai luoghi tradizionali, un’opera tutta da scoprire.

Aggiornato il 10 aprile 2020 alle ore 15:14