Nelle festività natalizie, tra un pandoro e un panforte, spero sempre che qualcuno, magari meno oberato dagli impegni lavorativi o scolastici, voglia trovare il tempo non soltanto per il nuovo film di Checco Zalone, ma anche per trascorrere qualche ora in piacevole compagnia, magari di amici, in qualche bella mostra d’arte, sia nel nostro Pese sia all’estero. Pertanto ne segnalerò sinteticamente alcune, a mio insindacabile giudizio e parere, obliandone altre da me reputate povere e destinate al dimenticatoio. Opinioni mie ovviamente, se qualcuno ama perdere tempo e denaro con i villaggi di Santa Claus che appestano l’Italia, faccia pure.
La prima a cui voglio invitarvi è a Londra, alla National Portrait Gallery, St. Martin's Place, Charing Cross, dal titolo suggestivo di Pre-Raphaelite Sisters, sino al 26 gennaio 2020. La mostra raccoglie le opere, i dipinti e altro delle muse, mogli, amanti, ispiratrici e sorelle dei pittori vittoriani conosciuti come Confraternita dei Preraffaelliti. Vedrete quindi donne angelicate e morbosamente sensuali, bellissime, affascinanti, tenebrose e lucenti che hanno avuto i nomi immortali di Jane Burden ed Elizabeth Siddal, di Christina Rossetti e di Maria Zambaco, ma anche quelli delle meno note Joanna Wells, Marie Spartali Stillman, Evelyn de Morgan, Annie Miller e Fanny Cornforth. Perché senza di loro, non avremmo potuto avere l’infinita e disperata bellezza creata da un gruppo di folli geniali artisti come il mondo non è ha più visto.
Ora, tornate in Italia, a Firenze, ma risalite lungo i secoli sino al Cinquecento, andando agli Uffizi per vedere, leggere, gustare e ammirare la bellissima mostra Pietro Aretino e l’arte nel Rinascimento a cura di Anna Bisceglia, Matteo Ceriana e Paolo Procaccioli, nell’Aula Magliabechiana. Chi non lo conosce scoprirà così uno degli intellettuali più colti e al tempo stesso, irriverenti, spregiudicati, sarcastici del Manierismo rinascimentale, mentre chi già sa di Pietro Aretino trarrà ancora una volta immenso piacere dal seguire un percorso espositivo composto da oltre cento tra pitture, sculture e libri, che illustrano l’insuperata bellezza della realtà culturale della prima metà del Cinquecento, dalla Roma papale dei Medici alla Mantova dei Gonzaga, dalla Venezia dogale alla ducale Urbino e altri luoghi delle meraviglie. Saranno opere di Tiziano, Parmigianino, Raffaello a donarci l’immagine di un uomo poliedrico e indomabile, che ha lasciato segno indelebile nel suo tempo e nel nostro. Sino al 1 marzo 2020.
Se vorrete prendere un aereo per andare nelle Fiandre, andate a Gand per immergevi tra i sontuosi broccati delle vergini di Jan van Eyck con Van Eyck. An Optical Revolution al Msk – Museo di Belle Arti, che offre alla vista più della metà dei suoi dipinti compresi i pannelli del polittico da poco restaurato de L’Agnello Mistico che da giugno, tornerà nella Cattedrale di San Bavone. La mostra è prevista sino al 30 aprile del nuovo anno, ma è circondata da molte altre iniziative artistiche imperniate sul magnifico maestro del gotico fiammingo, che dureranno per tutto il 2020. Non solo Raffaello, dunque.
Infine, ma non minore, nella bella città di Vicenza, sino al prossimo 13 aprile, un’esposizione di alcune opere realizzate da uno dei più grandi pittori del Realismo Magico, Ubaldo Oppi, dal titolo Ritratto di donna. Il sogno degli anni Venti e lo sguardo di Ubaldo Oppi. La mostra dei dipinti sensuali e raffinati nel loro rarefatto erotismo è alla Basilica Palladiana, magistralmente curata da Stefania Portinari in ricordo della classicità più nobile del Novecento.
E se nulla di tutto questo splendore dovesse mai volgere alla dolcezza e all’incanto gli occhi, il cuore e le menti di chi si agita forsennatamente in questa vita senza viverla, perennemente rivolto alla commiserazione presuntuosa di se stesso, noi leveremo ugualmente i calici al nuovo anno, certi che Dio, infallibilmente, rimeriterà ciascuno di noi per i propri peccati, soprattutto quelli commessi contro tutto ciò che è bello.
Aggiornato il 18 dicembre 2019 alle ore 13:47