Il calcio nel fango

L’anno che si sta per chiudere sarà ricordato come l’anno più nero della storia del pianeta-pallone. Corruzione al vertice della Fifa, pagamento di 2 milioni di dollari al presidente dell’Uefa Michel Platini per lavori, senza contratto, svolti 9 anni prima e mai registrati nei conti Fifa, corruzione attraverso combine e le scommesse clandestine, episodi di violenze dentro e fuori dagli stadi (Roma presa d’assalto dai tifosi olandesi del Feyenoord, morti e feriti in Spagna, Egitto, Turchia, Grecia, Argentina e Brasile), casi di razzismo e potere degli ultrà in crescita.

“Per far finire, nella vergogna, l’impero dell’ex colonnello svizzero Joseph Blatter al vertice del calcio mondiale da 17 anni e azzerare i vertici dell’organizzazione mondiale c’è voluta un’inchiesta dell’Fbi” scrive Ernesto Menicucci, giornalista del Corriere della Sera nell’introduzione al libro del padre Sergio Menicucci (nostro antico collaboratore) e intitolato “Un calcio da leoni”.

L’inchiesta ha fatto saltare un mondo di ipocrisie, di favoritismi, di equilibri di potere in grado di gestire e distribuire miliardi di dollari, sui quali poi costruire un immenso potere geopolitica (fanno parte della Fifa 209 Federazioni nazionali). Ma è l’assegnazione delle sedi delle manifestazioni calcistiche, a partire dai Mondiali ogni 4 anni, che è diventata l’occasione di scontri e di mercimonio con scambio di mazzette per milioni di dollari. Nulla in sostanza che abbia a che fare con lo sport considerato il più bello e popolare del mondo.

I due giornalisti passano in rassegna i cambiamenti legati al mondo calcistico, di cui si è persa la dimensione sociale ed anche familiare. Il dio denaro ha allungato i tentacoli soprattutto attraverso la pubblicità e i diritti televisivi, tanto che i tifosi che vanno allo stadio sono sempre meno. Il calcio è nel fango (entro Natale su Blatter e Platini si pronuncerà il Comitato etico della Fifa orientato a chiedere la radiazione per i due personaggi) non solo per gli scandali legati alle mazzette che sono girate per assegnare le edizioni del 2018 alla Russia e del 2022 al Qatar (scelta tanto assurda da dover modificare tutti i calendari nazionali per poter giocare in inverno e non nel periodo dell’eccessivo caldo).

È l’intero sistema che va riconsiderato. Nelle pagine del “Calcio da leoni”, per le edizioni Ondine (www.Youcanprint.it), si parla anche della crisi dei vivai italiani per la presenza eccessiva di giocatori stranieri anche nelle società minori e delle vicende dell’organizzazione calcistica italiana con l’affanno della gestione di Antonio Conte nella Nazionale e l’esclusione degli “Azzurrini” alle Olimpiadi di Rio de Janeiro come era avvenuto a Londra. Dopo “Calciopoli”, con le sentenze confermate dalla Cassazione sono arrivate altre inchieste a partire da quelle della Procura di Cremona, di Lametia Terme, di Catania: partite truccate, combine, mano della ‘ndrangheta, interessi della camorra.

Se non si incrementa la lotta alla criminalità con ramificazioni internazionali (centrale scommesse a Singapore), se non si cambia e si valorizzano i vivai per dare nuova linfa alla Nazionale Azzurra “a rotolare giù - conclude Ernesto Menicucci - non sarà più solo un pallone”.

Aggiornato il 01 aprile 2017 alle ore 15:10