Abusivi e impuniti ringraziano sentitamente

“Siamo qui, siamo là, occupiamo la città”. Chi ha almeno i miei anni ricorderà questo slogan scritto sui muri di molte città italiane tra la fine degli anni Settanta e i primissimi del decennio successivo. Erano altri tempi, ma il concetto in questi giorni di forsennata stasi del Paese, si sta drammaticamente riproponendo.

E non è soltanto la città di Milano ad essere interessata al triste fenomeno delle occupazioni abusive di molti appartamenti da parte di Rom, extracomunitari e altre persone, ma molte altre zone d’Italia, alcune delle quali per esempio nella Capitale o nella cintura intorno ad essa.

Danni collaterali del Coronavirus, che di fatto impedisce alle forze dell’ordine di essere realmente tempestive e operative in tempo zero con gli interventi e l’identificazione di coloro che occupano locali senza averne alcun diritto, generando un ulteriore danno non soltanto al singolo cittadino, ma anche alla comunità tutta.

Ecco che in questo momento di distrazione, se spesso non proprio di vera e propria assenza, delle istituzioni locali, individui privi di scrupoli e ai margini della società, approfittando della contingenza, forzano case e appartamenti, consci di una quasi totale - seppur forse provvisoria – impunità.

Il danno che avviene ai privati è dunque incalcolabile, considerato poi il tempo necessario ad informare le autorità competenti che poi non possono intervenire, le denunce da effettuare, la necessaria attivazione dei legali a tutela dei beni immobili… Ecco cos’ha generato ulteriormente questo folle stato di assenza amministrativa da parte di una classe dirigente politica totalmente incapace e che va, al più presto, restituita alle precedenti occupazioni di coloro che la compongono, quali esse fossero.

Non mi occupo mai di cronaca, men che meno quella definita “nera”, ma colleghi migliori e più addentro alla situazione di me, mi hanno informato di episodi gravi sotto ogni aspetto che in questi giorni stanno interessando parecchi comuni in tutta Italia, crescenti in maniera esponenziale. Tutte persone che, oltre ad occupare abusivamente spazi privati, non seguono certamente le recenti norme di contenimento della pandemia.

Qualcuno tra voi ha visto Rom aggirarsi dotati di guanti e mascherine? Qualcuno li ha visti stare a casa loro o se proprio uscire, forniti di congrua autocertificazione? Eppure si muovono impunemente per le nostre strade, oppure, nottetempo, penetrano in appartamenti e ne prendono possesso arbitrario. E le Forze dell’ordine costrette a guardare. E i sindaci?

Tutto ciò poi comporta minacce e aggressioni, furti e devastazioni dei beni mobili e immobili. Ulteriori danni a una società civile che faticosamente lavora cercando di mettere insieme il pranzo con la cena ogni giorno, e dove invece, i disonesti hanno la meglio. Abbiamo bisogno di Batman? Dovremmo chiedere l’aiuto di Daredevil? O preferiremmo RoboCop?

Magari esistessero, ma sarebbe sufficiente dotare polizia e carabinieri delle necessarie capacità di agire in maniera efficace ed immediata.

Auguriamoci che il Paese possa tornare al più presto alla normalità, riprendendo la circolazione e il lavoro per tutti, o i danni del Coronavirus saranno molto, molto più gravi per le sue conseguenze sociali che non per quelle relative alla salute; infine da storico, mi piace ricordare che sul terminare del Cinquecento, Felice Peretti, frate marchigiano di pugno robusto, conosciuto ai più con il nome pontificale di Sisto V, ripristinò in breve tempo l’ordine non soltanto a Roma, ma soprattutto nelle campagne circostanti, muovendo una guerra spietata e senza quartiere ai banditi e ai criminali.

Era Papa Sisto, “quello che non perdona neanche Cristo”, ecco chi ci vorrebbe oggi, invece abbiamo Giuseppe Conte! Forse è ora di cambiare, ricordiamocelo alle prossime elezioni!

Aggiornato il 31 marzo 2020 alle ore 13:21