Salvini: eia-eia culà

Chissà cosa avrebbero da ridire – nulla probabilmente visto l’oggetto – gli strenui difensori del politically correct (uso apposta l’inglese, non me ne voglia il buon Fabio Rampelli, perché la terminologia è una loro invenzione ed è nostra la sua traduzione in “politicamente corretto”, quindi ci tengo ad attribuire la paternità di una simile trovata al mondo anglosassone) su quanto riportato da La Stampa e poi ripreso da Dagospia, relativamente alla tavola che illustra un Matteo Salvini, imitante un saluto nazista, con al braccio la fascia dell’Unione europea, mentre riceve sul proprio volto una eiaculazione proveniente da un fallo di colore.

Di là dall’assoluta mancanza di buon gusto, dalla totale assenza di estetica, dallo sconfinamento sulla pornografia più gratuita e inutile, resta da chiedersi – saggiamente – se quest’opera realizzata dall’artista spagnolo Luis Quiles, nella “Zona Rossa” della mostra del fumetto di Torino, dedicata appunto al fumetto erotico, sia annoverabile come “arte”.

L’arte è rappresentata anche dalle più spinte tavole erotiche disegnate da Milo Manara o da Guido Crepax o Paolo Eleuteri Serpieri o da Vittorio Giardino e da molti altri straordinari artisti, grafici, illustratori e pittori che non disdegnano di rendere manifesti pure certi atti “a luci rosse”, ma pur sempre in contesti che abbiano un loro senso, volendo anche “politico”. Nulla di tutto ciò esiste in questa tavola esposta, soltanto gratuità e disprezzo politico e forse – dico forse – anche umano nei confronti di qualcuno che potrà anche non piacere, ma non per questo merita un simile dileggio.

Inoltre, un’altra domanda mi sorge più logica che spontanea, ovvero: cosa sarebbe successo se, al posto di Salvini, fosse stata messa una donna, magari una esponente politica di sinistra? Potete immaginare, il sacrosanto strapparsi di vesti, che sarebbe sorto con alti lai riguardo la mascolinità tossica, il sessismo, la violenza, e tutto il restante repertorio tipico del genere? Insomma, se l’oggetto dello “scherzo” è un uomo di “destra”, allora è arte, se fosse stata una donna o – forse peggio – un omosessuale di sinistra, sarebbe stato prontamente attivato un plotone d’esecuzione mediatica per l’“artista” con proiettili a uranio impoverito. Purtroppo, ormai non è più soltanto l’uranio a essere povero, ma lo sono in particolar modo certe presunte “intelligenze” dei vari settori culturali.

L’ipocrisia e il doppiopesismo mistificante di tutta questa continua, martellante, ossessiva operazione, dovrebbe essere ormai palese a chiunque. Un po’ come i carri armati che stanno transitando da qualche giorno lungo le stazioni die nostri confini… molti li vedono, ma pochi ne parlano, perché mettere la testa sotto la sabbia, come si credeva un tempo facessero gli struzzi, fa comodo. Peccato, però, che resti scoperto il calapranzi, e sia mai che passi da quelle parti Luis Quiles… potrebbe immortalare qualcuno in tale equivoca posizione in una delle sue tavole.

Aggiornato il 17 aprile 2023 alle ore 10:00