Libero Covid in libero Stato? Proposta ai No everything

Chi vuole un Covid alla spagnola, rifiutando vaccini e protezione? La domanda non è affatto retorica, come si intuisce. Sarà bene ricordare che quella pandemia, intervenuta verso la fine del secondo decennio del secolo scorso, fece tra i 20 e i 100 milioni di morti in tutto il mondo, tra il 1918 e il 1920. Se molti milioni di persone nel mondo non credono che, nel caso del Covid-19, si tratti di una pandemia come la Spagnola, che funestò l’umanità agli inizi del XX secolo, allora sarà il caso di prendere molto sul serio questa posizione negazionista, tirando contestualmente tutte le conseguenze del caso assieme ai loro sostenitori. Occorre, quindi, tracciare i possibili scenari e porre le relative premesse, dando a priori per scontata l’assoluta buona fede delle asserzioni dei No everything (No vax, No pass, e così via). Ovviamente, a patto di fare immediatamente giustizia di tutte le orride, inutili e futili chiacchiere da talk show che hanno funestato fin qui ascolti e audience per migliaia di ore di trasmissione e di vita degli spettatori (praticamente gettate al vento!), in conseguenza delle assidue apparizioni di quelli che qualcuno ha definito come virostar e dei loro antagonisti. Il primo scenario, in assoluto prediletto e privilegiato dai No everything, è quello del famigerato “complotto” da parte di (ovviamente) imprecisate potenze oscure massoniche planetarie e occidentali. Ammesso, in ipotesi per assurdo, che le cose stiano effettivamente così, c’è da chiedersi “Cui prodest”, nel caso non vi fosse stato il rimedio dei vaccini?

Ovvero: a chi avrebbero fatto comodo centinaia di milioni di vittime, soprattutto qui in Occidente, visto che Africa e America Latina sono continenti molto giovani come classi d’età, e quindi assai meno esposti alle conseguenze di sviluppare la malattia grave da Covid-19? In questo caso, infatti, senza vaccini, si sarebbe trattato di perdere un numero impressionante di consumatori potenziali occidentali, con miliardi di ore non lavorate a causa della diffusione del contagio tra gli occupati di tutti i segmenti produttivi, servizi compresi. Il che avrebbe significato, in moneta sonante, rinunciare a parecchie migliaia di miliardi di dollari di profitti/anno, scatenando di conseguenza a livello mondiale una tremenda recessione economica associata a una inflazione a due/tre cifre. Ed è questo il risultato che si sarebbe prefissa l’ipotetica Spectre capitalista, ideatrice del complotto da Covid, scatenando il virus per poi far guadagnare in extremis qualche miliarduccio a Big Pharma? E, in caso contrario, senza rimedi, i congiurati come si sarebbero garantiti l’immunità per se stessi e il ristretto gruppo dei loro sodali? Se si fosse scelto di lasciar correre fin dall’inizio il Covid-19, consentendo a ciascuno di curarsi come avesse ritenuto più opportuno, così come accadde con la Spagnola (dato che allora non esistevano né farmaci né vaccini), si doveva accettare il presupposto, se non la certezza assoluta, che ogni famiglia italiana, come nel resto del mondo sviluppato, avrebbe registrato almeno un suo componente contagiato e un conoscente morto, o ricoverato in gravi condizioni.

Quindi, anche un qualsivoglia No everything avrebbe dovuto mettere in conto un’alta probabilità di essere lui stesso vittima del Covid-19, o quantomeno un suo stretto familiare. E anche se il nostro negazionista-tipo ne fosse uscito personalmente indenne, il virus avrebbe fatto il vuoto attorno a lui. Se, poi, nell’ipotesi alternativa, ma sempre all’interno dello scenario del complotto, il Mangiafuoco avesse avuto un’origine asiatica, identificandosi con il diabolico alchimista responsabile dell’ingegnerizzazione del virus Covid-19 in uno dei laboratori di livello Bsl-4 (a massimo rischio biologico, progettati per la manipolazione di patogeni del gruppo di rischio 4, potenzialmente mortali e per i quali non esistono efficaci cure preventive e terapeutiche), il dramma sarebbe stato totale. Da un lato, infatti, saremmo stati coinvolti in una terza guerra mondiale non dichiarata per annientare il concorrente planetario (l’Occidente), pensando di risparmiare il maggior numero di popolazione possibile a casa propria, magari vaccinando in segreto miliardi di persone. D’altra parte, scatenando una vera e propria guerra batteriologica, quel Leviatano avrebbe legittimato l’aggredito a dare un’immediata risposta dello stesso tenore, visto che presumibilmente i nostri laboratori segreti sono benissimo in grado di ingegnerizzare virus che mirino a colpire alcune peculiarità genetiche ed esclusive del nemico, come la sua colorazione “gialla”. Alla fine, avremmo contabilizzato alcune centinaia di milioni di morti da entrambi le parti, distruggendo il benessere economico in ogni angolo del mondo. Un ritorno all’età della pietra, in pratica. Troppo, anche per i nostri più irriducibili complottardi?

Secondo aspetto: la società, nella sua stragrande maggioranza favorevole ai vaccini, sarebbe di fatto in via di nazificazione per le sue intenzioni, palesi e occulte, di voler isolare e marginalizzare i No everything e le loro ragioni politico-ideologiche, concentrandoli magari in campi di rieducazione (come accade oggi ai poveri Uiguri cinesi), per poi sottoporli a loro insaputa a vaccinazione coatta? Per capire che le cose non potranno mai andare così, è sufficiente riandare con la memoria al ricordo della peste manzoniana, in cui ogni famiglia aveva avuto in casa almeno un morto o, nei rari casi più fortunati, un contagiato immunizzato. Dato che la psiche umana sempre quella è, quale sorte sarebbe stata riservata ai No everything, perfetti untori moderni, che avessero imposto il rifiuto dei vaccini per tutti, permettendo così ai numeri della pandemia di crescere liberamente? In questo caso, sarebbe stato vero il contrario, dato che la nazificazione avrebbe contraddistinto proprio quella minoranza No everything che avesse imposto la sua volontà nichilista alla maggioranza assoluta dei propri concittadini!

Esiste una possibile ipotesi di conciliazione tra gli uni e gli altri? Sì: ammettendo, semplicemente, che nessuno possiede rimedi o pozioni magiche per far scomparire questo microscopico nemico primordiale. Si va per tentativi, provando a far sopravvivere alla meno peggio quante più persone possibili. Con una chiamata alle armi per tutti, pro come No everything, per la sopravvivenza della specie. Se i negazionisti hanno ricette migliori per arrivare a questo fine assoluto comune, allora si diano da fare proponendo rimedi concreti, in alternativa o in sostituzione di quelli che a loro giudizio appaiano come metodi tirannici. Ma, nel farlo, debbono poi anche costoro sottoporsi alla teoria della falsificazione: se i loro rimedi non dovessero obiettivamente funzionare, sono pregati di farsi da parte e accettare anche per se stessi i preparati “scientifici” oggi disponibili, seppur fallaci e limitati.

Aggiornato il 04 gennaio 2022 alle ore 14:06