Il reddito della paura

Chi ha paura del Reddito di cittadinanza? La discussione, nella calura estiva dei primi di agosto, era animatissima, come se la sua eliminazione potesse ridare pace e fresco a molti. Poi c’è stata la catastrofe afghana e per ora non se ne parla più. Facciamo ugualmente alcune considerazioni.

Purtroppo, la proposta di questa abolizione è adoperata come bandiera di partito, mentre riguarda un problema prettamente sociale, ovvero di tutti. Invece se sei di destra ti devi schierare contro e viceversa, come se i poveri fossero merce di consenso politico e potessero scomparire d’incanto solo con questa azione. A supporto dell’abrogazione vengono avanzati i vari abusi commessi (a volte da camorristi) e l’inefficacia dei navigator nel trovare il lavoro a chi doveva essere povero solo provvisoriamente. E di questo vengono incolpati ingiustamente i titolari del Reddito di cittadinanza. Inoltre, si dà per scontato – fidando in chissà quale miracolo – che, abolito il reddito, il lavoro lo troveranno tutti.

Quello che colpisce è la cattiveria nel promuovere questa soppressione (Matteo Renzi è alla frutta come consensi ma propone addirittura un improprio referendum) e questo dimostra che del destino terribile dei tantissimi veri non abbienti se perdessero il sussidio (specialmente gli anziani che non sono chiamati a lavorare) non importa niente a nessuno, lassù. Evidentemente i segretari di partito (fra l’altro quelli più gettonati nei sondaggi) pensano che la loro ferma ostilità contro questa legge possa portargli ulteriori consensi. Su questo aspetto hanno certamente dimenticato di contare. Tutti i titolari del Reddito di cittadinanza, più le Pensioni di cittadinanza, moltiplicati per i familiari che ne giovano e i simpatizzanti, saranno milioni di voti persi per loro e alle elezioni costeranno cari, così come furono al contrario preziosi per i Cinque Stelle, lanciati in politica, dal nulla, proprio dal Reddito. Così difficile da capire? Vorremmo ricordare che:

- il Reddito di cittadinanza è adottato da tutte le democrazie civili ed è un traguardo di civiltà e non uno sperpero inutile;

- ad esso è strettamente collegata la Pensione di cittadinanza, facente parte della stessa legge, che verrebbe abolita contestualmente, gettando in un attimo sul lastrico un’enormità di anziani poveri. E per loro non si può pensare alla pensione sociale come compensazione: chi ci è passato sa che la pensione sociale viene considerata dall’Inps un tentativo di furto da parte di chi la richiede e rigettata nel 90 per cento dei casi, sfruttando qualsiasi cavillo. In parole povere, un anziano che perdesse la Pensione di cittadinanza si ritroverebbe in mezzo a una strada. Buffo: alla politica che ha messo in ginocchio economicamente il Paese per proteggere la vita di alcuni anziani durante la pandemia, non importa adesso di metterne molti di più alla fame;

- le leggi non vanno attivate e poi abrogate quando qualcuno non le rispetta. Chi ha abusato di una legge va severamente punito ma non va abolita la legge. Purtroppo, si sceglie la strada più facile, promuovendo l’idea che chiunque sia titolare del reddito sia un criminale. Questo equivale a sostenere che dato che si verificano alcune rapine in banca, quelli che entrano in banca sono tutti delinquenti e il rimedio a questo è… chiudere tutte le banche!

Quindi la legge per togliere il reddito a chi non ne ha diritto va certamente rivista e facciamo anche di più: processiamolo per truffa! Ma non facciamo però di un po’ di erba cattiva un fascio, perché i poveri veri esistono e sono pure in aumento e – ripetiamo – gli anziani bisognosi che comunque non devono ormai trovare un lavoro non vanno puniti per colpa di abusi altrui…

In conclusione, ricordando che il Reddito di cittadinanza ha rappresentato una ciambella di salvataggio durante la pandemia, quando in sua assenza si sarebbero rischiate cose molto brutte, sottolineiamo che se un economista di livello mondiale come Mario Draghi esterna la sua simpatia per l’idea Reddito, quest’idea non dev’essere poi così malvagia.

Aggiornato il 24 agosto 2021 alle ore 13:41