In Emilia-Romagna va in scena la “guerra dei sondaggi”

L’Emilia-Romagna rappresenta il banco di prova decisivo per la tenuta del governo giallorosso. La posta in gioco è altissima. Per queste ragioni, da qualche settimana, sta andando in scena una vera e propria “guerra dei sondaggi”. Proprio ieri sono state diffuse due rilevazioni. Son esiti opposti. Secondo un sondaggio che il Sole 24 Ore ha commissionato a Winpool, il presidente uscente Stefano Bonaccini, candidato del Pd, sarebbe saldamente in testa, con il 50,7 per cento contro il 42,1 per cento della sfidante, la senatrice leghista Lucia Borgonzoni.

Secondo Winpool, la “forbice” si allargherebbe a 14 punti in caso di alleanza tra Pd e M5s. Per quanto riguarda le coalizioni, il centrosinistra sarebbe la 44,8 per cento rispetto al 47,6 per cento del centrodestra, con un boom della Lega (33 per cento), appaiata al Pd (33,9 per cento). Bene anche Fdi (6,1 per cento) e la lista del presidente, data all’8 per cento, mentre si dimezzerebbero Forza Italia (4,4 per cento) e Movimento cinque stelle (6 per cento).

Ma per l’indagine di Mg Research, diffusa dal sito Affari Italiani, il risultato sarebbe diametralmente opposto. La candidata di Matteo Salvini si attesterebbe tra il 44 e il 48 per cento, mentre il governatore uscente si fermerebbe tra il 42 e il 46 per cento. Sul fonte dei partiti, la Lega sarebbe tra il 32 e il 36 per cento, Fdi tra il 7 e il 9 per cento e Forza Italia tra il 4 e il 6 per cento.

Secondo Mg Research, il totale dei partiti del centrodestra oscillerebbe tra il 46 e il 50 per cento. In crescita il Pd, che si attesterebbe tra il 33 e il 37 per cento con il resto delle altre formazioni, la coalizione di centrosinistra si fermerebbe al 40,5 per cento.

In pratica, la partita in atto in Emilia-Romagna è assolutamente aperta.

Aggiornato il 18 novembre 2019 alle ore 17:51