Piattaforma futuro: diagnosi della sanità laziale

Tra le tante iniziative che si stanno svolgendo nella riorganizzazione di un’area liberale, si è svolto a Roma un convegno sulla sanità laziale, organizzato da Piattaforma futuro alla quale hanno partecipato, oltre ad esponenti di Forza Italia ed Energie per l’Italia,  il meglio del mondo sanitario laziale: Nunzia Decembrino,  Gianmaria Battaglia, Antonio Magi, Gregorio Cosentino, Antonio Sili Scavalli, Giuseppe Lavra, Domenico Iscaro,  Maurizio Sacconi, Luca Marino, Vincenzo Saraceni, Giuseppe Pappalardo. I numerosi interventi hanno messo in evidenza come in questi anni la giunta di Nicola Zingaretti, non solo nella realtà non sia mai uscita dal commissariamento. La situazione è ormai comatosa. I costi sono fuori controllo. C’è un depauperamento delle strutture e della tecnologia, mancanza di personale infermieristico e di varie figure mediche, pronto soccorso allo sbando e, dulcis in fundo, liste d’attesa per visite specialistiche e strumentali che vanno da trimestri ad un anno.

La prevenzione dovrebbe essere il fiore all’occhiello di una sanità che abbatte i costi e migliora la vita dei cittadini langue. I relatori hanno rilevato che un tempo la sanità laziale attirava pazienti dalle altre regioni. Oggi sono i cittadini laziali ad emigrare in altre regioni per effettuare le prestazioni loro prescritte. Da questa cruda radiografia della sanità laziale sono emerse le proposte di una razionalizzazione dei servizi territoriali e di una sinergia tra pubblico e privato al servizio del cittadino. È necessario realizzare investimenti in tecnologia sanitaria e sviluppare un’informatizzazione dei servizi tra le varie strutture.

Occorre colmare i vuoti d’organico con una politica selettiva di assunzioni e di formazione continua, che valorizzi le professionalità esistenti. Stefano Parisi, leader di Energie per l’Italia e portavoce del centrodestra in Consiglio regionale, concludendo il convegno, ha sottolineato l’importanza della partecipazione alla politica dei soggetti che, in prima linea, vivono le contraddizioni del sistema sociale, per aiutare la politica a ritornare a vivere nel tessuto della società e dei suoi bisogni. La competenza e la passione devono contraddistinguere il grande movimento che si vuole creare con l’incontro delle culture popolari, cattoliche, laiche liberali e liberal socialiste. Quelle culture che sono alla base del benessere dell’Occidente.

Piattaforma futuro non è un partito, ma un luogo d’incontro tra il libero pensiero e le competenze di quei ceti intermedi che lo sconvolgimento politico ed economico ha lasciato senza rappresentanza politica e che sono la spina dorsale del Paese che vuole risollevarsi. Infine, ha illustrato le iniziative del centrodestra regionale per contrastare sia nella sanità che negli altri settori l’accordo sottobanco tra il Pd e i 5 stelle.

Aggiornato il 03 ottobre 2018 alle ore 12:03