Una legge contro gli sprechi

Arriva il via libera dell’Aula del Senato al disegno di legge contro gli sprechi alimentari e farmaceutici. Il provvedimento, già approvato dalla camera a metà marzo e presentato dal ministero delle Politiche agricole, su un testo di iniziativa parlamentare promosso da 120 deputati del Pd, ha ottenuto ieri 181 sì, 2 no e 16 astenuti.

Questa legge, sottolinea il ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali Maurizio Martina, "è una delle più belle e concrete eredità di Expo Milano 2015".

Presentata infatti nel “PianoSprecoZero” l’anno scorso, durante l’Esposizione universale, la legge ha come obiettivo fondamentale l’incremento del recupero e della donazione delle eccedenze alimentari a favore ovviamente in primis degli indigenti.

In un paese in cui sei milioni di persone vivono sotto la soglia di povertà, “il Senato approva una legge di grande portata etica ed economica” , twitta il premier Matteo Renzi.

I dati parlano chiaro. Oltre agli 8 miliardi di euro l’anno a cui ammonta il valore del cibo sprecato in casa degli italiani, non si possono trascurare il milione e mezzo di tonnellate di prodotti lasciati nei campi, come anche lo spreco nella trasformazione industriale e nella distribuzione commerciale (2.300.000 tonnellate).

La nuova legge prevede uno snellimento della burocrazia per semplificare le donazioni di cibo e farmaci. Potranno infatti ricevere e distribuire le donazioni, non solo le onlus, ma anche gli enti pubblici “costituiti per il perseguimento, senza scopo di lucro, di finalità civiche e solidaristiche”. Verrà inoltre istituito dal ministero dell’Agricoltura un fondo per finanziare i progetti anti spreco e per la produzione di imballaggi riutilizzabili o riciclabili. Spetterà invece al ministero della Salute, la stesura, entro 90 giorni di linee guida per gestori di mense scolastiche, comunitarie e sociali. Facilitazioni finanziare saranno concesse inoltre dai comuni, che potranno ridurre la tassa sui rifiuti (Tari) a tutte le imprese che si impegneranno nella donazione degli alimenti.

Da non sottovalutare è poi l’impatto ambientale della nuova legge.

“Questa legge contro lo spreco alimentare è necessaria non solo per combattere la povertà, ma anche per contrastare l’inquinamento ambientale e il consumo insostenibile di risorse” , ha dichiarato infatti Laura Puppato, capogruppo del Pd nella commissione Ecomafie.

Decisamente più critica la replica di Andrea Segrè, creatore dell’Osservatorio nazionale Waste Watchers, secondo cui la legge manca di obiettivi chiari ed è scarsa in prevenzione. “Il tema vero è che bisogna lavorare sulla prevenzione, bisogna di minuire la quantità di rifiuti e quello accade se si creano comportamenti virtuosi tra i cittadini, sono loro che nelle case provocano il 70% degli sprechi”.

“L’importante è che alla fine Renzi possa fare uno dei suoi soliti tweet dicendo: ‘stop allo spreco alimentare, è la volta buona'”, ha commentato inoltre il senatore di Cor Piero Liuzzi. Secondo i Conservatori e riformisti, che al momento del voto ieri si sono astenuti, l’assenza di un sistema sanzionatorio conferisce infatti una grave mancanza al testo. A differenza di quanto accade in Francia, in Italia non è prevista nessuna sanzione nei confronti di chi sceglierà al riciclo, la più rapida via del cassonetto.

Speriamo che dove non arriva la legge, arrivi il buon senso .

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 21:53