Non c’è pace in casa Apple

Stavolta a condannare il colosso americano sarebbe proprio la Commissione di Bruxelles. L’accusa, che secondo fonti qualificate, condannerebbe il gruppo di Cupertino a pagare alcuni miliardi di euro, è di violazione di norme sugli aiuti di Stato (irlandese) ed elusione fiscale.

L’indagine della Commissione europea, iniziata nel 2013, si sarebbe concentrata su due tax rulings , firmate rispettivamente nel 1991 e nel 2007, tra il governo di Dublino e la Apple. Secondo l’accusa, l’Irlanda, nel tentativo di attirare investimenti esteri ed incrementare posti di lavoro per i propri cittadini, avrebbe offerto dei regimi super agevolati all’azienda statunitense, consentendo la tassazione dell’imponibile alla bassissima aliquota irlandese del 2 per cento.

La Apple inoltre, per godere a pieno del trattamento irlandese, avrebbe effettuato manovre per far risultare gli utili fatti in altri Paesi del mondo, proprio nelle filiali irlandesi, sottraendo così somme importanti al fisco americano. Uno dei casi più eclatanti, messi in luce dalla Commissione Europea, riguarderebbe la Apple Sales International, che assieme alla Apple Operations International ed alla Apple Operations Europe costituisce il gruppo di controllate nel mirino. La società irlandese che fornirebbe materiale al resto del gruppo avrebbe registrato, tra il 2009 e il 2012, un aumento di fatturato del 415 per cento a fronte però di una misera crescita dei costi che avrebbero subìto un incremento solo tra il 10% e il 20%.

“L’indagine è ancora in corso e nessuna decisione è già stata presa”, ha precisato la portavoce Yizhou Ren. Stessa precisazione fatta qualche mese fa dal commissario Ue alla Concorrenza, Margrethe Vestager: “Fare presto è sempre meglio che andare piano, ma meglio di tutto è andare nel giusto. Decideremo quando il caso è pronto”.

C’è chi sostiene sia arrivato il momento della sentenza, chi ritiene stiano solo calcolando l’attimo politicamente più consono. In attesa di conoscere le valutazioni di Bruxelles, la società americana, ha annunciato comunque di voler creare, entro la metà del 2017, altri mille nuovi posti di lavoro. In Irlanda, lì dove Apple nel 1980 e Twitter, Microsoft e Google poi, ha trasferito il suo quartier generale, stabilendo la sua sede nella città di Cork, che conta circa 5mila addetti.

Inoltre il gigante di Cupertino ha annunciato di voler sovvenzionare con un milione di euro, un’iniziativa della Sustainable Energy Authority of Ireland (Seai) affinché “un giorno l’energia oceanica possa essere impiegata come fonte di elettricità pulita per il data center che stiamo costruendo ad Athenry, nella contea di Galway”.

Chissà che questi buoni propositi non siano solo un tentativo di intenerire la Commissione europea.

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 22:27