Game on: il mondo dei videogiochi

Nona (e penultima) puntata della nostra storia dei videogiochi. Sony prova a fare quello che nessuna azienda del settore è mai riuscita a fare: dominare il mercato delle console per due generazioni successive.

Il “fantasma” della Playstation 2 viene evocato da Sony, per la prima volta, nel marzo del 1999. Sarebbe quasi un anno dall’annuncio all’uscita effettiva della console sul mercato giapponese (4 marzo 2000), ma il colpo di marketing è sufficiente a rallentare il “momentum” di Sega per il lancio del Dreamcast nel mercato nordamericano. Il lancio della Ps2, dal canto suo, non è esente da problemi. Malgrado l’impressionante cifra di 980mila unità vendute in un solo giorno, i problemi di distribuzione e i ritardi di produzione rendono la console di Sony praticamente introvabile nei primi mesi del suo ciclo di vita. E spesso chi riesce a procurarsene una non si fa troppi scrupoli e la rivende su eBay per più di mille dollari. Chi non ci riesce, come un videogiocatore giapponese particolarmente “sensibile”, si suicida gettandosi da un grattacielo di Akihabara, il “distretto elettronico” di Tokyo.

L’hype, del resto, è più che giustificato. La line-up di lancio non è per niente impressionante (Tekken Tag Tournament, Street Fighter EX3 e Ridge Racer V non rendono giustizia alla nuova macchina) e i programmatori si lamentano per la scarsa documentazione rilasciata da Sony nei suoi kit di sviluppo (Shinji Mikami e Keiji Inafune della Capcom spiccano tra le voci più critiche). Ma le caratteristiche tecniche della Playstation 2 sono impressionanti. E dopo molto tempo una console è in grado, anche a livello hardware, di battersi con i pc di ultima generazione. La cpu è un “Emotion Engine” a 128 bit, che gira a 300 mhz e controlla una quantità impressionante di co-processori. Trentadue megabyte di ram (più 4 per la gestione del video) sono affiancati ad un chipset dedicato alla grafica collegato alla cpu con una bus che viaggia alla velocità - per i tempi impressionante - di 1,2 gigabyte al secondo. I consueti (per le schede video dei pc, almeno) 16,7 milioni di colori completano un comparto grafico in grado di muovere quasi 19 milioni di “sprites” e 66 milioni di poligoni al secondo, con una risoluzione che (in teoria) può arrivare fino a 1280x1024 pixel. Chiude la parata un chip audio con 2 megabyte di ram integrata, capace di suonare 48 canali contemporaneamente e in grado di supportare Dolby, Ac3 e Dts. Alla faccia di chi continua a dire che l’hardware non è importante per il successo di una console. 

Alla scarsità di titoli presenti al momento del lancio, Sony contrappone la retro-compatibilità della console con la prima Playstation e la possibilità di utilizzare la Ps2 come lettore dvd (con un prezzo inferiore a quello della maggioranza dei lettori dvd). Gli utenti, insomma, comprano la Ps2 e spesso continuano a giocare con i titoli della console precedente. I possessori di Dreamcast, tanto per fare un esempio, proprio in questi mesi stanno giocando a capolavori come Shenmue, Seaman e Jet Set Radio. Ma nel caso della Ps2 è la macchina in sé a fare la differenza. E i titoli, dopo un po’, arrivano. 

Il 26 ottobre del 2000 la Playstation 2 viene lanciata nel mercato statunitense. Anche in questo caso non fila tutto liscio, visto che il numero di console disponibili viene abbassato da un milione a 500mila poche ore prima del lancio, ma adesso i giochi iniziano ad affollare il mercato. Electronic Arts vende 40mila copie del suo simulatore di football, Madden, addirittura prima che la Ps2 compaia nei negozi. E vendono molto anche Midnight Club e Smuggler’s Run di Rockstar. Proprio il co-fondatore di Rockstar Games, Sam Houser, è uno dei primi ad intuire che sta per accadere qualcosa di mai visto prima. «Se qualcuno pensa che non siamo di fronte ad una era completamente nuova per il mercato dei videogiochi - dichiara in una intervista - questo qualcuno sta fumando crack». Ha ragione Houser. 

Eppure, quando il 24 novembre la Playstation 2 sbarca anche in Europa l’accoglienza è piuttosto freddina. Malgrado Sony abbia conquistato il mercato del Vecchio Continente nella generazione precedente (proprio in quei giorni annuncia di aver venduto 28 milioni di Playstation, contro i 27 negli Stati Uniti e i 17 in Giappone), la stampa - soprattutto quella online, che sta muovendo i suoi primi passi - sembra prenderci gusto nell’attaccare Sony per le sue difficoltà di distribuzione (gravi soprattutto nel Regno Unito). Ma i problemi di marketing per Sony stanno davvero per finire. Nella stagione natalizia del 2001 il colosso di Tokyo si assicura due esclusive in grado - da sole - di far girare la ruota della fortuna ancora una volta dalla sua parte: la serie di Grand Theft Auto e il sequel di Metal Gear Solid, Sons of Liberty. E arriva anche il primo gioco che riesce a vendere più di un milione di copie: Onimusha (ironia della sorte, proprio di Capcom).

Dal 2001 in poi, la strada per la Playstation 2 è tutta in discesa. Grand Theft Auto III è una vera rivoluzione nel mondo dei videogiochi, con il suo gameplay “sandbox” e il suo inconfondibile fascino pop da melting-pot malato. Ma ogni settore del mercato inizia a sfornare titoli finalmente all’altezza: dai semplici puzzle game come Fantavision ai titoli sportivi come Madden e Fifa di Electronic Arts e l’incredibile Pro Evolution Soccer (Winning Eleven nella sua declinazione originale nipponica) di Konami, una serie nata su Super Nintendo nel lontano 1995; da titoli “family friendly” come Jak and Dexter e Crash Bandicoot di Naughty Dog ad action tutto stile come Devil May Cry, sempre di Capcom.  

Con una revisione hardware, nel settembre 2004, Sony rende la Playstation 2 ancora più portatile e comoda (il modello “slim”) e supera il muro dei cento milioni di unità vendute, superando di slancio anche la prima Playstation. Ma già qualche anno prima, all’orizzonte, si erano affacciati i due veri concorrenti di Sony in questa generazione di console, che le avrebbero dato filo da torcere anche in quella successiva. Nintendo, con il suo Gamecube, non è certo una “faccia nuova” nel mercato dei videogiochi. Ma cosa ci fa, insieme agli altri, la Microsoft di Bill Gates?

Aggiornato il 28 novembre 2022 alle ore 02:48