Game on: il mondo dei videogiochi

Dopo la pausa della scorsa settimana, dedicata a Diablo III, torna la nostra "storia dei videogiochi", con l'ottava puntata dedicata allo strapotere di Sony a cavallo tra la fine del vecchio e l'inizio del nuovo millennio.

PLAYSTATION E GLI ALTRI  (1995-1998)
Con la Playstation regina incontrastata del mercato, i produttori di hardware concorrenti stentano a trovare un antidoto allo strapotere di Sony. Ad opporsi al gioiello del colosso giapponese sono praticamente rimasti soltanto i personal computer. I pc vantano una versatilità e una "profondità" maggiori, soprattutto per le avventure e i titoli strategici, ma la semplicità d'uso e il prezzo della console Sony monopolizzano, di fatto, il mercato di massa. Solo tra il 1995 e il 1996, con le schede grafiche prodotte da 3DFX (come quelle "Voodoo" e "Voodoo2"), il pc riconquista quella superiorità tecnologica che - almeno nei giochi tridimensionali - gli consente di mantenere una posizione importante nella fascia alta del mercato. Ma a parte i super-nerd disposti a spendere milioni (di lire) per potenziare i propri personal computer, tutto il resto del mondo gioca con la console Sony. E "Playstation" inizia a diventare, nell'uso comune, un vero e proprio sinonimo di "videogioco". 

Con 125 milioni di unità vendute nell'arco del suo ciclo di vita commerciale, la Playstation domina la cosiddetta "quinta generazione" di console (quella caratterizzata dai microprocessori a 32 bit) e lancia titoli che avranno un impatto duraturo nel mercato dei videogames: da Resident Evil a Gran Turismo, da Tekken a Crash Bandicoot, da Metal Gear Solid ai più noti franchise sportivi distribuiti da Electronic Arts (Fifa, Nba, Madden). Sony continua a vendere Playstation per oltre un decennio dopo il lancio, tanto che l'ultimo titolo prodotto per il sistema arriva addirittura nell'ottobre 2004 (Fifa 2005).

Intanto, i possessori di personal computer iniziano a sperimentare gioie e dolori dell'online gaming. E nel 1997 Origin Systems lancia Ultima Online, il primo mmorpg (massively multiplayer online role-playing game), inchiodando più di centomila giocatori agli schermi dei propri pc, con un mondo persistente (che continua a vivere, insomma, anche in nostra assenza) basato sulla fortunatissima saga fantasy ideata negli anni Ottanta da Richard Garriot. Il 1997 è un anno importante anche per la nascita di Diablo. Mentre la Blizzard, nel 1997, lancia Starcraft che - soprattutto nella Corea del Sud - dà vita ad una scena di "professionisti del gioco", con le partite trasmesse in diretta televisiva e i videogiocatori trattati alla stregua di celebrità. 

SEGA: LA FINE DEL SOGNO (1999-2000)
Il 27 novembre del 1998, Sega lancia in Giappone la prima console con microprocessore a 128 bit. Dopo il mezzo flop del Saturn, è chiaro a tutti che con il Dreamcast l'azienda di Tokyo si sta giocando le ultime carte per la propria permanenza sul mercato hardware. Nonostante qualche problema nel lancio giapponese, Sega nel 1999 presenta il Dreamcast anche negli Stati Uniti (9 settembre) e in Europa (14 ottobre). Negli Usa la console parte benissimo: 300mila preordini e mezzo milione di unità vendute nelle prime due settimane. Con un milione di unità vendute nel giro di due mesi, il Dreamcast supera il record fino a quel momento detenuto dalla PlayStation (che lo aveva ottenuto in un periodo di nove mesi). In Europa le vendite si attestano intorno alle 400mila unità vendute in circa un mese.

Con un modem incorportato a 56k (33.6 kbit/s per la versione europea), un formato ottico proprietario (il GD-Rom) ed un sistema operativo derivato da Microsoft Windows CE (compact edition), il Dreamcast è la prima console che permette di giocare online senza svenarsi acquistando improbabili periferiche. 

La line-up di lancio della console Sega è imponente e contribuisce al successo dei primi mesi: Soul Calibur, Sonic Adventure, Power Stone, Hydro Thunder e i videogiochi sportivi publicati dall'etichetta Sega Sports vengono accolti molto bene dal mercato e mettono addirittura in difficoltà Sony, che il 4 marzo del 2000 ha lanciato in Giappone la sua Playstation 2.

Sony, nei primi mesi di vita della PS2 ha probemi di produzione (e di esportazione) che ne rallentano l'impatto sul mercato. E Sega, almeno all'inizio, sembra essere in grado di approfittarne: taglia il prezzo del Dreamcast e vede aumentare le vendite del 156% tra il giugno e il settembre del 2000. Le basterebbe, forse, riuscire a cavalcare l'onda delle vendite natalizie per consolidare la sua posizione di vantaggio su Sony. Ma il miracolo non riesce. La Playstation 2 debutta negli Stati Uniti e in Canada il 26 ottobre. E un mese più tardi (il 24 novembre) anche in Europa. Il consueto marketing aggressivo di Sony sbaraglia Sega. E il Natale del 2000, che conferma Sony come dominatrice assoluta del mercato dei videogiochi, segna anche la resa di Sega. Il 31 gennaio del 2001 Sega annuncia che la produzione del Dreamcast sarebbe terminata nel marzo dello stesso anno. Dopo una ventina d'anni di presenza ininterrotta, Sega abbandona il mercato dell'hardware. Per sempre.

Decisa a concentrarsi sulla produzione di software, Sega avrebbe continuato a produrre giochi per Dreamcast fino al 2007 (Trigger Heart Exelica e Karous sono gli ultimi due). E la console sarebbe rimasta a lungo nei cuori di una piccola ma agguerrita nicchia di appassionati, grazie a capolavori come Phantasy Star Online, Resident Evil Code: Veronica, Space Channel 5 (un precursore dei giochi "musicali" che avrebbero sbaragliato il mercato anni dopo), Skies of Arcadia, Crazi Taxi, Virtua Tennis, Daytona Usa, Jet Grind Radio e, naturalmente, l'impressionante Shenmue che, insieme al suo successore (Shenmue 2), regala per la prima volta al videogiocatore un senso di immersione totale basata sulla piena libertà di azione e la massima interattività con i personaggi e con l'ambiente. Neanche il mondo Free (Full Reactive Eyes Entertainment) di Shenmue, però, riesce a salvare il Dreamcast dall'avvento della Playstation 2.

Aggiornato il 28 novembre 2022 alle ore 02:47