Venezuela, “assalto alla democrazia”

È stata una dichiarazione dura e senza equivoci quella del presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, sull’aggressione da parte dei militanti chavisti ai danni di alcuni membri del parlamento di Caracas.

Il presidente Tajani, infatti, ha definito l’Assemblea nazionale venezuelana “un simbolo della democrazia” espressione che, non solo denuncia un grave episodio politico ma, soprattutto, sottolinea il valore e l’inviolabilità di un parlamento. Perfino il Dipartimento di Stato Usa ha definito l’assalto “inaccettabile”, chiedendo al governo del presidente Nicolas Maduro di “proteggere immediatamente” l’Assemblea nazionale.

Colpire il parlamento, che rappresenta il principio cardine della democrazia e della libertà di espressione, dimostra quanto sia ormai precaria e preoccupante le situazione nel Paese. Queste considerazioni, poi, appaiono tanto più appropriate se il contesto di crisi non solo è istituzionale, ma economico e umanitario.

Garantire l’indipendenza e il libero esercizio delle funzioni di un parlamento per mezzo della protezione della posizione individuale dei propri componenti, può e deve far riflettere sulla inviolabilità che l’organo costituzionale si prefigura. La progressiva perdita di legittimazione dell’organo politico, e l’affermazione di posizioni dittatoriali del governo Maduro, rischiano di sfociare in una sorta di “rifiuto della democrazia”. Una deriva che la comunità internazionale non può permettere che avvenga.

Di fronte a tali problematiche è perciò legittimo chiedersi quali possano essere i rischi legati ad una forte spinta dispotica ed antiparlamentare perché dietro la critica alle istanze rappresentative può annidarsi il pericolo del rafforzamento autoritario. Se è vero che le esigenze sociali portano talvolta al cambiamento degli scenari politici globali, ciò non deve mutare le fondamenta degli istituti di democrazia. Istituti nati per proteggere la pluralità e la rappresentatività nella sua massima accezione. Il parlamento costituisce ancora oggi l’organo più importante al quale la sovranità popolare è delegata: l'organo supremo attraverso il quale il popolo la esprime, dando la fiducia ai governi, legiferando e eleggendo gli organi di garanzia costituzionale.

Ecco perché il Parlamento europeo, per bocca del suo presidente, non poteva tacere a questa provocazione che ha dei connotati molto più che politici. La democrazia non è solo un mero conteggio dei voti per creare una maggioranza all’interno di un’assemblea, e l’azione politica del cittadino è ben più complessa e ricca di quella elettorale. Comprendere (e rispettare) la funzione di un parlamento forte, libero e rappresentativo vuol significare elaborare progetti, ideologie, programmi e idee che preparano, motivano e giustificano lo sviluppo di un Paese. Tutto questo il Venezuela ancora deve scoprirlo.

Aggiornato il 07 luglio 2017 alle ore 13:45