Atomo: Putin aiuterà ancora l'Iran

Nel corso dell'ultimo summit della Shanghai Cooperation Organisation (Sco), tenutasi questo giovedì a Pechino,Vladimir Putin ha incontrato il presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad che era presente in qualità di osservatore.

In tale occasione, Putin ha ribadito i rapporti di tradizionale amicizia tra la Russa e Iran e l'impegno di Mosca nel promuovere la modernizzazione tecnologica della Repubblica Islamica. Da queste premesse, il presidente russo ha sostenuto il diritto dell'Iran a sviluppare una propria tecnologia nucleare a scopo civile e ha dichiarato che il Cremlino sarebbe in contatto costante con Teheran per una soluzione pacifica della crisi che, proprio sulla questione nucleare, ha isolato la Repubblica Islamica dalla comunità internazionale.

Il capo di Stato russo ha ribadito il proprio impegno alla non proliferazione delle armi di distruzione di massa e la fiducia nei confronti dell'Iran, sostenendo che il regime degli ayatollah stia lavorando costruttivamente e che non starebbe sviluppando armi nucleari. Anche il Presidente iraniano ha ribadito il diritto del popolo iraniano di "accedere alle moderne tecnologie", compreso l'uso pacifico dell'energia nucleare, e ha attribuito alla Russia un ruolo chiave nella risoluzione della crisi, definendola una «Nazione potente e grande, che è stata in grado di risolvere grandi questioni con onore e prendere il suo posto sulla scena internazionale». Inoltre, Ahmadinejad ha ringraziato Putin per la cooperazione tecnologica russa in campo nucleare, che ha reso possibile la nuova centrale di Bushehr divenuta, oramai, «un simbolo della cooperazione positiva e costruttiva» tra i due Paesi.

Probabilmente Putin spera di rilanciare un ruolo determinante della Russia nello scacchiere internazionale e, magari, di avere qualche concessione in politica energetica e sul negoziato per lo status giuridico del Caspio. Allo stesso tempo, Putin vorrebbe "de occidentalizzare" la risoluzione della crisi siriana, conferendo all'Iran un ruolo importante. La Russia cerca, così, di accreditarsi come un punto di riferimento per un Paese isolato e uscire dall'imbarazzo di aver sostenuto le sanzioni contro il regime di Teheran.

Il Cremlino spera, ora, di rendere l'Iran più flessibile a cooperare con l'Aiea e di assumere un ruolo da mediatore rilanciando la propria diplomazia a pochi giorni dal prossimo round negoziale tra Iran e il gruppo 5+1, che avrà luogo proprio a Mosca il 18 e 19 giugno.

L'Occidente, che cerca di persuadere l'Iran a rinunciare al suo programma di arricchimento dell'uranio sospettandone finalità belliche, rimane scettico; e Washington ha dichiarato di essere disposta a inasprire le sanzioni contro l'Iran se il round moscovita non porterà progressi sul negoziato del programma nucleare iraniano.

Nulla di buono emerge dal'ultimo allarme lanciato da Robert Wood, rappresentante americano presso l'Aiea, che ha denunciato un'apparente collaborazione da parte delle autorità iraniane che, in realtà, disporrebbero già di sufficiente materiale nucleare per fabbricare un numero considerevole di testate.

Aggiornato il 01 aprile 2017 alle ore 17:31