Aboliranno per decreto il buon senso

Stiamo vivendo dentro una bolla di idiozie dalle conseguenze sempre più drammatiche per il Paese. Il surreale dibattito che si è scatenato nel Governo giallorosso su alcune, ridicole deroghe in merito agli spostamenti natalizi ci dà l’idea del livello infernale in cui ci ha condotto l’attuale regime sanitario. Tra chi, come i fenomeni di sinistra Francesco Boccia e Roberto Speranza, vorrebbe addirittura inasprire le misure natalizie e chi, il premier Giuseppe Conte e molti contiani dell’ultima ora, pensa invece di introdurre qualche deroga da operetta – su tutte lo sconfinamento nei piccoli Comuni con limite chilometrico – assistiamo ad un titanico scontro tra campioni del più assoluto nullismo. La sostanza è che, come mi sforzo di ripetere da tempo, le stesse misure, che non hanno paragoni nel mondo avanzato, non servono affatto a contrastare la diffusione del Sars-Cov-2, dal momento che laddove esse non sono state mai applicate le cose sembrano andare anche meglio che in Italia, ma rispondono in ultima istanza ad altre logiche. Logiche lontanissime dalla corretta esigenza di tutelare i fragili e i malati, la qual cosa si realizza potenziando il sistema sanitario nel suo complesso e migliorando la sua organizzazione.

In realtà, questa intollerabile ostinazione a far vivere il Paese dentro una strettissima cortina di divieti e di assurde prescrizioni, in estrema sintesi, risponde a due malcelati obiettivi di chi si trova ai vertici della politica. In primis si vuole scaricare sui cittadini comuni la responsabilità di contenere un virus il quale, per come si sono messe le cose da tempo, non può più essere bloccato, pena la morte sociale ed economica dell’Italia. In secondo luogo, e questo mi sembra di gran lunga lo scopo più appetibile, particolarmente per quegli uomini politici che prima del Coronavirus sembravano destinati ad una grigia marginalità, si intende capitalizzare l’inevitabile uscita dall’emergenza sanitaria, vaccino o non vaccino, spacciando le succitate, demenziali misure come quelle che hanno salvato la vita a milioni di cittadini. Ovviamente per parecchi di noi, che la pensiamo come il l’esimio geriatra Roberto Bernabei, membro autorevole del Comitato tecnico scientifico (il quale considera il Covid-19 una malattia normale che colpisce, duramente, quasi esclusivamente le persone molto anziane e con almeno tre patologie gravi), tutta questa tragica impalcatura di folli restrizioni non ha fatto altro che aggiungere altro danno a quello tragico causato dal Coronavirus.

Tuttavia, per potersi vendere nella prossima stagione calda una fisiologica uscita dal virus, i sinistri falchi della linea dura non possono mollare la presa. Essi sanno benissimo che spostare all’indietro di due ore la messa di Natale è una sesquipedale sciocchezza sul piano della lotta alla pandemia, così come bloccare la circolazione dei cittadini il 25, il 26 dicembre e a Capodanno. Ma se cominciassero a mollare la corda dello loro stupide, insensate restrizione c’è il rischio che la maschera di cartapesta di salvatori della Patria possa rapidamente cadere, lasciando intravedere ciò che costoro hanno dimostrato di essere: personaggi di scarso spessore, che hanno utilizzato il virus della paura per i loro particolari interessi politici. Personaggi capaci di tutto, persino di abolire il buon senso per decreto, se ciò servisse ai loro scopi.

Aggiornato il 15 dicembre 2020 alle ore 09:36