L’effetto Covid sulle Regionali

Al di là della qualità di governo dimostrata nella precedente consiliatura, mi sembra evidente che i presidenti di Regione confermati con alte percentuali di consenso abbiano beneficiato del cosiddetto effetto Covid.

Ciò sembra pienamente confermato dal voto plebiscitario che ha accompagnato la rielezione di Luca Zaia in Veneto e di Vincenzo De Luca in Campania. Infatti, con atteggiamenti e sfumature diverse, i due personaggi si sono messi in grande evidenza durante la fase più critica dell’epidemia, raggiungendo con il governatore della Campania i toni di una farsa, in piena sintonia col pittoresco personaggio.

D’altro canto, dopo mesi e mesi di ubriacatura del terrore, la quale continua ancor oggi con le medesime modalità di quando le terapie intensive rischiavano il collasso, con una propaganda che ha fatto passare l’idea che il coronavirus fosse e sia ancora mortale come l’Ebola, diventa quasi automatico per chi governa incassare il dividendo elettorale da parte degli spaventatissimi “superstiti”.

In questo senso, dando per buono il mio ragionamento, nel caso di una fine anticipata della legislatura, il buon Giuseppe Conte avrebbe tutto l’interesse a sganciarsi da un Movimento 5 Stelle in rapida estinzione, dando vita o aderendo ad una cosa politica in grado di capitalizzare il terrore ingiustificato che tuttora paralizza il Paese.

Il Covid oramai, come dimostrano in maniera incontrovertibile i numeri, sta provocando sul piano sanitario gli stessi danni di una influenza stagionale. Mentre dal punto di vista sociale, economico e democratico siamo di fronte ad uno sconvolgimento che rischia di trasformarsi in una catastrofe. A quel punto il consenso per chi si farà complice di un blocco delle libertà così insensato forse non sarà più tanto plebiscitario.

Prima o poi, come mi trovo a ripetere con una certa insistenza, la maggioranza di una popolazione resa docile e passiva dalla paura dovrà rendersi conto che i costi esorbitanti di una emergenza senza emergenza non potranno mai essere compensati dagli scarsi benefici di una guerra totale ad un virus che colpisce essenzialmente le persone immunodepresse. Persone la cui tutela deve sempre accompagnarsi a quella, assolutamente basilare, delle libertà sancite dalla Costituzione.

Aggiornato il 24 settembre 2020 alle ore 10:39