Airbus scommette sul taxi volante

È capitato a tutti, almeno un volta nella vita, di trovarsi imbottigliati nel traffico e sognare un mezzo in grado di volare sopra le strade intasate. Qualcuno in quel sogno ci ha creduto davvero e probabilmente, già entro la fine del 2017, ne avremo il prototipo. A confermarlo, in occasione della Dld Tech Conference che si è tenuta a Monaco, Tom Enders, amministratore delegato di Airbus Group.

Risale già all’anno scorso infatti, l’istituzione da parte del colosso aeronautico, dell’Urban Air Mobility (Uav), divisione incaricata di studiare una macchina alimentata da quattro rotori, probabilmente elettrici, in grado di cambiare la loro posizione così da consentire decollo e atterraggio verticali, indispensabili nell’ambiente urbano.

L’idea alla base è semplice: chiunque, via app preinstallata sul proprio smartphone, potrà prenotare la propria “corsa” e pagarne la tariffa stabilita. La scelta, salvo cambiamenti in corso d’opera, potrebbe vertere tra due tipi di mezzi di trasporto. Attualmente infatti il primo concept, chiamato Vahana, sarebbe costituito da un veicolo volante in grado di trasportare una persona e merci, ma non mancherà la versione pluri-passeggeri, chiamata CityAirbus. Si tratta di una sorta di drone ad eliche che, inizialmente, potrebbe dover essere equipaggiato di pilota, per poi utilizzare la guida autonoma, quando questa verrà regolamentata anche per il volo. Altro che macchine senza conducente, il futuro è tra le nuvole.

Ad investire sul tanto ambizioso progetto è infatti anche Uber, che lo scorso ottobre aveva annunciato di voler offrire un servizio di trasporto “Elevate”, costituito da mezzi a propulsione totalmente elettrica. Il loro veicolo, pronto entro una decina d’anni circa, dovrebbe essere ad ala fissa, con piccoli rotori elettrici anch’essi inclinabili, per poter consentire sia le capacità di un aereo che quelle di un elicottero e potrà viaggiare a una velocità massima di 240 km/h, con autonomia limitata per un tratto massimo di circa 160 chilometri. A fare compagnia a Uber e Airbus nella progettazione dell’auto volante c’è anche la Nasa, che l’anno scorso ha effettuato il primo decollo del GL-10 Greased Lighting a dieci motori, mentre la californiana Joby Aviation, ha dichiarato che entro i prossimi cinque anni metterà a disposizione taxi a due posti, completamente elettrici, con decollo e atterraggio verticali.

Per nulla un progetto isolato, dunque, se si considerano anche i 10 milioni di dollari investiti da un gruppo di cui fa parte anche l’ex Ceo di Skype, Niklas Zennström, su Lilium Aviation. Anche la startup nata a Monaco nel 2004 ha infatti scelto di progettare velivoli per il trasporto interurbano. Allacciate le cinture di sicurezza, presto si vola!

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 18:26