Vita da ristretta: un piccolo manuale

Presso la biblioteca “Papillon” di Rebibbia, presenti i vertici dell’Istituto, vi è stato un piacevole scambio di idee tra i detenuti del gruppo universitario e le autrici (anch’esse recluse) di un istruttivo libro: “Ricci, limoni e caffettiere. Piccoli stratagemmi di una vita ristretta”. Il volume regolarmente distribuito in libreria, è una piccola summa per sostenere al meglio la vita in una cella.

Vi è un capitolo dedicato alla bellezza, uno alla salute, uno al gioco e non potevano mancare una serie di ricette per preparare con pochi ingredienti gustosi manicaretti. Infine, sono consigliati vari espedienti per sopperire ad alcune mancanze nella dotazione penitenziaria, da come depilarsi o stirare i capelli, a come approntare un prosaico quanto indispensabile bidet di fortuna, ottenuto tagliando a metà una bottiglia di Coca-Cola e versandovi acqua riscaldata, stando seduti sul wc.

Il carcere tende a comprimere fino all’annullamento la personalità delle ristrette attraverso la privazione di poche ma indispensabili cose. Si viene a creare così un universo di piccoli e grandi rimedi, grazie alla natura fantasiosa delle donne, per salvaguardare la salute e la forma fisica, ma anche la bellezza, che va preservata per non turbare un equilibrio interiore, indispensabile per sopravvivere. E poi le ricette, perché la vita passa anche attraverso la cucina e come rendere più gradevole una cella, attraverso il riciclo di ogni materiale.

Tutto questo è esposto con genuina semplicità in questo manuale di umanità femminile, con scritti, poesie e immagini offerti al lettore esterno, ignaro delle problematiche del pianeta carcere, come chiave di lettura, non priva d’ironia e ottimismo, della penosa vita delle detenute e di alcuni semplici rimedi per sopravvivervi. Un libro che dovrebbe essere letto e meditato.

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 18:31