L’Inter interrompe la propria striscia di imbattibilità europea e incassa la prima sconfitta in questa edizione della Champions League. Al Wanda Metropolitano i nerazzurri cadono nel recupero, piegati al 93’ da un Atletico Madrid cinico e padrone degli episodi: 2-1 il risultato finale, maturato dopo una gara ad alta intensità in cui la formazione di Cristian Chivu aveva più volte dato la sensazione di poter uscire indenne. Il match si apre con ritmi da grande appuntamento. I padroni di casa, chiamati a raddrizzare un cammino europeo finora irregolare, spingono sin dai primi minuti; l’Inter risponde con pari determinazione, intenzionata a difendere il percorso netto costruito nel girone. E proprio la squadra italiana crea subito l’occasione per sbloccare il punteggio: al 2’, Federico Dimarco si incarica di un calcio piazzato da posizione favorevole, ma la conclusione – corretta nella traiettoria – risulta troppo leggibile e Juan Musso blocca senza difficoltà. Lo stesso Dimarco, pochi minuti più tardi, sfiora il gol su servizio di Alessandro Bastoni.
L’Atletico rompe l’equilibrio al 9’. L’azione in area nerazzurra è convulsa: Carlos Augusto rinvia in scivolata, il pallone carambola su Álex Baena e finisce a Julián Álvarez che insacca. L’arbitro annulla inizialmente per presunto tocco di mano, ma il Var richiama François Letexier al monitor: le immagini mostrano che il pallone ha colpito il fianco e non il braccio. La rete è valida, e i colchoneros passano avanti. L’Inter tenta immediatamente di riorganizzarsi e spaventa gli spagnoli al 19’ con un tiro potente dalla distanza di Hakan Çalhanoğlu che Musso devia in angolo. Le statistiche confermano l’equilibrio della prima frazione: possesso palla diviso esattamente a metà e continui cambi di fronte. Il primo tempo si chiude sull’1-0.
Nella ripresa l’Inter rientra con un atteggiamento più aggressivo. Al 47’ Bastoni trova Nicolò Barella in profondità: il centrocampista controlla e cerca il palo lungo, battendo Musso ma non il legno. Al 50’ l’occasione più nitida: Lautaro Martínez vede l’inserimento di Dimarco, che però spreca il mano a mano facendosi neutralizzare dal portiere argentino. Il gol nerazzurro arriva comunque al 54’, al termine di una manovra rapida e geometrica: triangolo perfetto tra Piotr Zielinski e Ange-Yoan Bonny, finalizzato dal polacco con un destro preciso sul secondo palo. Un pareggio meritato per quanto espresso in campo. L’Atletico prova a rialzare il baricentro e al 77’ Antoine Griezmann sfiora il colpo da campione, girandosi in un fazzoletto, ma Yann Sommer è attento. La beffa arriva al 93’: su uno degli ultimi assalti, José Giménez trova lo spiraglio giusto e firma il definitivo 2-1 che condanna l’Inter alla prima battuta d’arresto europea.
LA DEA VINCE E CONVINCE: PARTITA SENZA STORIA A FRANCOFORTE
A Francoforte l’Atalanta si impone con autorità, superando l’Eintracht con un perentorio 0-3 costruito in una ripresa travolgente. La squadra di Raffaele Palladino, alla sua prima sortita in Champions, dopo una prima mezz’ora sofferta sotto il pressing tedesco, cresce progressivamente fino a imporre un copione chiaro: equilibrio nella seconda parte del primo tempo, poi dominio totale rientrando dagli spogliatoi. L’inizio è di marca Eintracht, che al 11’ sfiora il gol con una rapida transizione finalizzata da Farès Chaïbi, neutralizzato da Marco Carnesecchi. Al 15’ Robin Koch va vicino all’incornata vincente sugli sviluppi di un corner. L’Atalanta si accende al 35’: Charles De Ketelaere ispira in area Ademola Lookman, che salta un avversario e colpisce il palo esterno. Nella stessa azione, appena mezzo minuto più tardi, anche Gianluca Scamacca centra il medesimo legno. Prima dell’intervallo, Mario Götze trova un varco, ma Davide Zappacosta gli chiude la conclusione.
La ripresa si apre con un’Atalanta più alta e più fluida. Al 50’ Isak Hien salva su Jonathan Burkardt, ma è il preludio al crollo dei tedeschi. Al 60’ si sblocca Lookman: cross millimetrico di De Ketelaere sul secondo palo, controllo e conclusione vincente. Dopo appena 90 secondi arriva il raddoppio: l’azione nasce ancora dal belga, prosegue con Lookman che filtra per Éderson, impeccabile nel diagonale che vale lo 0-2. Il tris, al 65’, è una sintesi perfetta della serata nerazzurra: Zappacosta serve Scamacca, la cui conclusione centra la traversa; sulla ribattuta De Ketelaere è il più rapido e deposita in rete, chiudendo virtualmente la partita. Una prova di maturità e brillantezza tecnica che rilancia la stagione dell’Atalanta, dopo appena due partite di gestione Palladino, e soprattutto dopo la brutta sconfitta contro il Napoli in campionato.
Aggiornato il 27 novembre 2025 alle ore 14:59
