
… contro suo cugino
Una favola a lieto fine, che sembra nata dalla penna di Elio e le storie tese, quelli di chiamo “a” mio cuggino. In questo caso, Valentin Vacherot ha battuto suo cugino. Una storia pazzesca, di quelle che lo sport, ogni tanto, riesce a regalare. È la parabola di Valentin Vacherot, numero 204 del ranking mondiale, che ha trionfato al Rolex Shanghai masters, penultimo torneo Masters 1000 della stagione, disputato sui campi in cemento della metropoli cinese. Il 26enne monegasco, partito dalle qualificazioni, ha conquistato il titolo superando in Finale il cugino Arthur Rinderknech, numero 54 al mondo, con il punteggio di 4-6, 6-3, 6-3. Così, di punto in bianco, Vacherot ha vinto il suo primo trofeo nel circuito maggiore, un 1000. al termine di un cammino straordinario che lo ha visto eliminare, nell’ordine, Laslo Đere, Aleksandr Bublik, Tomáš Macháč, Tallon Griekspoor, Holger Rune, Novak Đjoković e infine proprio il cugino. Un percorso impeccabile che gli varrà una scalata vertiginosa in classifica fino al 40° posto mondiale (con Rinderknech che salirà al 27°), oltre a un premio da 1,1 milioni di dollari, cifra doppia rispetto ai guadagni complessivi accumulati in carriera fino a oggi.
Il duello decisivo tra i due cugini è stato l’epilogo di un torneo in cui a prevalere è stata la costanza, quella di chi, pur restando spesso ai margini, non smette di inseguire la propria occasione. Per Vacherot, l’allineamento dei pianeti è stato perfetto: otto match vinti consecutivamente, a partire dalle qualificazioni, fino a scrivere una pagina di storia per il Principato di Monaco. La Finale si è sviluppata come una parabola ascendente: un primo set in salita, seguito da due parziali giocati con crescente lucidità e aggressività. Come sempre accade, anche questa vittoria ha dato la stura a tutta una serie di dati a uso e consumo della statistica. Tra i più significativi, l’essere il primo monegasco di sempre a vincere un Masters 1000, oltre ad aver rimontato in ben cinque incontri contro avversari tra i top 20 del ranking Atp.
Da oggi, il tennista di Montecarlo entra ufficialmente nell’élite mondiale, diventando un simbolo inatteso di resilienza sportiva. Da oggi il suddito di Ranieri entra di diritto tra i primi 40 del pianeta tennis mentre il cugino Arthur plana sulla poltrona numero 27. Resta ora da capire se il successo di Shanghai sarà il preludio di una nuova ascesa o solo l’effimero effetto di un fortunato allineamento di pianeti.
Aggiornato il 13 ottobre 2025 alle ore 17:13