
Un capolavoro di coraggio, sostanza e spirito di squadra. La Nazionale maschile Under 20 di basket ha conquistato l’Europeo nella Finale contro la Lituania, al termine di un torneo affrontato con sacrificio e determinazione, nonostante i numerosi infortuni che hanno falcidiato il roster. Un successo netto, meritato, sofferto, raggiunto giocando un torneo di sostanza, qualità e sacrificio, la sintesi perfetta di una cavalcata culminata con il titolo continentale. La Finale, disputata con appena otto giocatori a disposizione, è l’istantanea più fedele della resilienza – termine che qui calza a pennello – di questa squadra. Dietro quella medaglia d’oro ci sono storie di fatica e riscatto. Come quelle di Mattia De Martin, Leonardo Valesin, Giacomo Zanetti e Theo Airhienbuwa, colpiti dagli infortuni nel corso del torneo e costretti ad assistere alla Finale dalla panchina. C’è la parabola di coach Alessandro Rossi, che dopo tre anni da assistente (prima con Alessandro Magro, poi con Paolo Galbiati) ha trovato al primo tentativo da capo allenatore il successo più alto. Ma soprattutto, c’è l’identità di un gruppo manifestamente coeso: a ogni ostacolo ha risposto alzando l’asticella, trovando forza nei momenti più complessi. Come nel Quarto di Finale contro Israele. A metà del terzo periodo, l’Italia era sotto di 18 punti (57-39). Sembrava finita, ma da lì è partita la rimonta simbolo di questo Europeo: 89-80 il punteggio finale, frutto di una reazione feroce, mentale e tecnica, che ha aperto la strada verso l’oro.
La Finale contro la Lituania si è aperta nel segno della tensione, com’è naturale in partite di questa portata. Ma l’Italia ha rispettato il suo marchio di fabbrica: l’approccio nei primi 10’. I 27 punti segnati alla Serbia in Semifinale e i 23 alla Lituania raccontano di una squadra capace di imprimere ritmo e aggressività fin da subito. Francesco Ferrari, Elisèe Assui e Leonardo Marangon si sono confermati spine nel fianco per la difesa baltica, sostenuti da un sistema ben oliato. Sullo sfondo, il consueto “Lietuva, Lietuva” che accompagna la selezione lituana in ogni angolo d’Europa. Ma gli Azzurri non si sono fatti distrarre. Al 13’ il tabellone segnava 28-18, poi 32-20 a metà frazione. Un primo tempo dominato anche a rimbalzo (26-19), chiuso 42-26 con 13 punti di Ferrari e 10 di David Torresani. Dall’altra parte, coach Darius Songaila – ex campione europeo nel 2003 e protagonista della Semifinale olimpica del 2004 contro l’Italia – ha provato a cambiare l’inerzia con tutte le armi a disposizione, ma la difesa azzurra ha retto anche sotto canestro.
Nella ripresa, la Lituania ha provato il tutto per tutto: un parziale di 15-4 nei primi 5’ ha riaperto il match (46-41). Time-out obbligato per coach Rossi, che ha saputo riassestare la squadra nel momento più delicato. Torresani e Ferrari hanno risposto con autorità, riportando il vantaggio a doppia cifra (55-45), prima di chiudere il terzo quarto avanti 60-48. Una prova di solidità mentale, oltre che di superiorità tecnica. Gli ultimi 10’ sono stati una battaglia. Rossi ha chiesto un ulteriore sforzo ai suoi otto guerrieri, spremendo ogni energia possibile. Dalla panchina, i compagni infortunati hanno continuato a incitare, vibrando all’unisono con chi era sul parquet. La tripla di Assui per il 71-57 a cinque minuti dalla fine sembrava il sigillo, ma la Lituania non ha mai mollato. L’Italia, però, ha resistito. E ha vinto.
“Questa è una squadra che ci ha fatto innamorare strada facendo e andando oltre i limiti e la sfortuna”, ha ragionato il presidente della Federazione italiana pallacanestro Giovanni Petrucci. “Complimenti a coach Rossi e a tutto lo staff per un risultato straordinario che mancava dal 2013. Anche il Ministro Abodi mi ha chiamato per complimentarsi con questi ragazzi”, ha aggiunto. “Una grande gioia per questi ragazzi”, ha festeggiato il coach Alessandro Rossi. “Desidero che la copertina sia tutta per loro. Sono contento anche per la Federazione che ha iniziato un progetto di un certo tipo e credo che questa sia una bella risposta per tutto il movimento e delle società che allenano questi ragazzi tutto l’anno. È la vittoria di tutti. Siamo felici e ce la godiamo”.
E infine il Most valuable player, Francesco Ferrari, è orgogliosissimo “di questo risultato. Fin dall’inizio del raduno a Domegge avevamo come obiettivo entrare nelle prime otto d’Europa e poi una volta li giocarcela con tutti. Con Israele siamo andati in difficoltà ma sapevamo di poter fare qualcosa di specialissimo e lo abbiamo fatto. Oggi abbiamo dato tutto sapendo anche che era la nostra ultima esperienza in Under 20. Ripeto: orgogliosissimi e forza Italia”, ha concluso l’atleta azzurro.
(*) Foto presa dal sito web della Federazione italiana pallacanestro
Aggiornato il 21 luglio 2025 alle ore 16:43