
Un primo tempo devastante. Il Chelsea ha vinto la prima Coppa del mondo per Club Fifa, nella sua edizione a 32 squadre, battendo in Finale per 3-0 il Paris Saint-Germain. La doppietta di Cole Palmer e il sigillo di João Pedro hanno deciso la gara nei primi 45 minuti di gioco. E i blues di Enzo Maresca possono fregiarsi di aver vinto – nel primo anno del tecnico azzurro – la Uefa Conference League e il Mondiale per Club, oltre a essersi aggiudicati un posto nella prossima Champions League. Il Chelsea è partito con intensità, imponendo subito il proprio ritmo e aggredendo gli avversari su ogni linea di campo. La squadra di Maresca, sempre altissima, al 22’ ha trovato il meritato vantaggio. Malo Gusto parte sulla destra, tenta la conclusione, ma il pallone respinto finisce sui piedi di Palmer, che con freddezza piazza la sfera nell’angolino, battendo Gianluigi Donnarumma per sbloccare il risultato. Il raddoppio è arrivato pochi minuti dopo, al 30’, sfruttando ancora una volta le lacune difensive parigine. Una nuova verticalizzazione coglie impreparata la retroguardia francese e Cold Palmer, con un destro secco sul secondo palo, dopo aver mandato a terra l’intera difesa del Psg, ha firmato il 2-0. Al 43’ il Chelsea ha chiuso virtualmente la Finale. Ancora Palmer protagonista: il fantasista inglese inventa un corridoio perfetto per João Pedro che, a tu per tu con Gigio, lo supera con un pallonetto delizioso per il 3-0 che spegne le residue speranze del Paris.
Nella ripresa, la formazione di Luis Enrique ha tentato una reazione d’orgoglio, ma la serata si conferma stregata. Donnarumma è chiamato a limitare i danni, respingendo al 68’ una conclusione velenosa di João Pedro destinata all’angolino. All’80’ è il nove Liam Delap, appena entrato, a costringere il portiere azzurro a un’altra parata provvidenziale su tiro da fuori area. Il finale di gara si tinge ulteriormente di frustrazione per il Psg, che resta in dieci uomini all’85’ per l’espulsione di João Neves, sanzionato dal Var per aver tirato i capelli a Marc Cucurella. Una coda di nervosismo che sfocia in accese discussioni in campo, culminate in una rissa con protagonista un inaspettato Luis Enrique, prima dell’esplosione di gioia per la vittoria dei blues.
E infine, da segnalare cose a cui noi europei patiti di calcio non siamo abituati. Punto uno: il concerto a fine primo tempo. Bella l’esibizione, tra gli altri, di J Balvin e Doja Cat, ma immaginatevi se fossimo stati nel Vecchio continente, con la nostra squadra sotto di tre gol all’intervallo, in una Finale, a dover assistere a un teatrino del genere. Sarebbero volati gli accendini, come minimo. Punto due: i festeggiamenti condivisi dal Chelsea con Gianni Infantino e Donald Trump. Ha un po’ stonato vedere i presidenti della Fifa e degli Stati Uniti sul palco dei vincitori. C’è il tempo e il luogo giusto per tutto. Ma il trionfo spetta ai calciatori soltanto.
Aggiornato il 14 luglio 2025 alle ore 15:54