
Visto che ci sono le Olimpiadi invernali, la Serie A vorrebbe approfittarne per giocare una partita-vetrina all’estero. E quindi, Milan-Como della stagione 2025-2026 potrebbe disputarsi a Perth, in Australia. Incontro valido per la 24ª giornata in programma l’8 febbraio 2026, data in cui lo stadio di San Siro risulterà indisponibile per effetto delle esigenze logistiche legate ai Giochi olimpici. L’ipotesi più accreditata, al momento al vaglio degli organi competenti, prevede lo spostamento della gara a nel Paese del sotto sopra. Una soluzione che trasformerebbe l’incontro in una vera e propria vetrina internazionale, in linea con le ambizioni di espansione globale del calcio italiano. Ma per concretizzare l’operazione, serve una condizione imprescindibile: l’autorizzazione della Fifa.
Proprio in tal senso, già nell’ottobre 2024 l’organo di governo del calcio mondiale ha istituito un gruppo di lavoro incaricato di analizzare le potenziali modifiche ai regolamenti della Federazione che disciplinano le partite internazionali e il comunicato stampa emesso a seguito della riunione del Consiglio Fifa dell’ottobre 2018 riguardante le partite fuori dal territorio nazionale, con l’obiettivo di considerare un quadro giuridico rivisto a livello federale che si occupa di regole, procedure e processi per autorizzare partite o competizioni di calcio e i criteri da applicare per autorizzare tali partite o competizioni. Il gruppo, operando in maniera indipendente, dovrà presentare delle raccomandazioni ispirate a “principi di trasparenza, obiettività, non discriminazione e proporzionalità, tenendo conto di una serie di criteri definiti dal Consiglio Fifa, tra cui l’interesse sportivo, l’impatto economico e il rispetto delle norme giuridiche nazionali e internazionali”. Ovvero:
1) Equità, inclusa l’adeguatezza del preavviso ai tifosi che potrebbero perdere l’opportunità di assistere a una partita in casa o in trasferta della propria squadre nel corso del campionato nazionale;
2) La previsione di misure adeguate affinché i tifosi delle squadre che giocano una partita proposta fuori territorio nazionale possano assistere alla partita nel Paese ospitante;
3) Potenziale impatto sull’equilibrio della competizione sportiva, compresi gli interessi delle squadre partecipanti e di altre squadre dello stesso campionato di quelle coinvolte nella potenziale partita fuori nazione, dato il consueto ed equilibrato programma di andata e ritorno;
4) Se la partita è una partita singola o di tipo “una tantum” o fa parte di una sequenza di partite;
5) Rispetto della struttura riconosciuta del calcio internazionale basata sul principio di sussidiarietà (autonomia locale e autorità decisionale);
6) Potenziale impatto e/o interruzione del campionato per le altre squadre partecipanti nel Paese ospitante in cui si giocherà la partita fuori nazione;
7) Il numero previsto di partite in questione da giocare fuori territorio o da giocare in un determinato Paese ospitante;
8) Effetto della partita proposta sugli interessi di sviluppo del calcio, anche nel Paese ospitante in cui si giocherà la partita fuori territorio;
9) Capacità della federazione ospitante di garantire tutti gli elementi di integrità della partita, inclusa la sicurezza dei tifosi e dei giocatori, la prevenzione delle partite truccate e i protocolli antidoping;
10) Qualsiasi altra condizione o fattore che possa influenzare l’integrità del gioco o la sicurezza e il benessere di tifosi, giocatori o personale.
Aggiornato il 11 giugno 2025 alle ore 16:47