Ultima chiamata. Per risollevare le sorti di una stagione disastrosa in Premier League, Tottenham e Manchester United si sfidano stasera nella Finale di Europa League, a Bilbao. Grande assente la squadra di casa, che si è fermata in Semifinale – schiantata assieme ai suoi sogni dai Red Devils – mentre dall’altro lato del tabellone il Bodø/Glimt ha raggiunto il miglior piazzamento europeo per una squadra norvegese nella storia della Uefa. Ma nulla ha potuto contro gli Spurs. Un derby inglese per decidere, oltre chi si porta a casa il trofeo, anche l’accesso alla prossima edizione della Champions League. Con la sesta rappresentanza inglese nell’edizione 2025-2026.
Una resa dei conti che arriva al termine di mesi segnati da delusioni e promesse mancate. Per Ange Postecoglou e Rúben Amorim, il margine d’errore è stato limato fino a rendersi invisibile. In Premier League, i numeri parlano da soli: Tottenham fermo a 38 punti dopo 37 giornate, con ben 21 sconfitte all’attivo – solo due in meno rispetto all’Ipswich Town, penultima – mentre lo United ha fatto poco meglio, nonostante il cambio in panchina che ha portato all’addio di Erik ten Hag e all’arrivo del tecnico portoghese. Amorim ha deciso presto di puntare tutto sull’Europa, sacrificando la continuità in campionato in nome di una scommessa effettivamente alla portata della squadra di Manchester. Le rispettive cavalcate continentali, però, non bastano a cancellare i troppi passi falsi in Premier. Il Tottenham ha superato AZ Alkmaar, Eintracht Francoforte e Bodø/Glimt. Lo United ha eliminato Real Sociedad, Lione e i padroni di casa dell’Athletic Bilbao. Ma adesso arriva l’esame Finale. E chi lo fallirà si ritroverà a fare i conti non soltanto con un’annata disastrosa, ma anche con le inevitabili conseguenze economiche di aver mancato un posto in Europa.
Guardando allo storico tra Spurs e Devils, gli scontri diretti stagionali pendono a favore del Tottenham: doppio successo in Premier (3-0 a Old Trafford, 1-0 al New White Hart Lane), e un rocambolesco 4-3 nei Quarti di Finale di Carabao Cup. Ma la partita secca è tutta un’altra storia. Tutto si gioca in novanta – almeno – minuti. L’ultima spiaggia – comunque un trofeo importantissimo – per Postecoglu e Amorim, che può appellarsi all’attenuante di essere subentrato a stagione in corso. Per il tecnico degli Spurs, invece, un’eventuale sconfitta potrebbe costare cara. Intanto, la Premier si gode la sicurezza di portare sei squadre nella prossima Champions League. Un traguardo che 12 mesi fa sfuggì all’Italia, pur con l’Atalanta trionfante a Dublino.
Aggiornato il 21 maggio 2025 alle ore 12:18