Paolini “internazionale”, Sinner fermato da Alcaraz

Che spettacolo agli Internazionali d’Italia. Una magia azzurra, arrivata 40 anni dopo l’impresa di Raffaella Reggi, ha riscritto la storia del tennis italiano sulla terra rossa della Capitale. Sotto il sole del Foro Italico e lo sguardo del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, Jasmine Paolini ha conquistato il titolo femminile, battendo Coco Gauff con un perentorio 6-4, 6-2 in unora e 29. Un trionfo epocale, suggellato da un ace sporco che ha chiuso l’incontro e fatto esplodere il Centrale. Il Foro Italico allora, si è alzato in piedi applaudendo la “piccola grandetennista toscana, protagonista di un torneo perfetto. Alla fine del match, Paolini è corsa tra le braccia del papà Ugo, della mamma Jacqueline e di Sara Errani, amica inseparabile e partner di doppio con cui tenterà domani l’impresa bis nella Finale in coppia. L’ultimo punto ha coronato un match nervoso, ricco di colpi spettacolari ma anche di errori, con Gauff particolarmente fallosa al servizio. Jasmine è rimasta lucida, regolare e aggressiva nei momenti chiave, imponendosi grazie a un tennis vario e intelligente.

Già nel primo set ha preso il comando, strappando il servizio alla statunitense per ben due volte e salendo 3-1, momento in cui dal pubblico è partito un corale “Ole, ole, ole, Jasmine, Jasmine”. L’azzurra, ha alzato il livello con una serie di volée, smorzate e accelerazioni da fondo. Ha chiuso il primo parziale con uno schiaffo al volo di rovescio. Nel secondo, la resistenza di Gauff si è sciolta in fretta: break in apertura, altro strappo sul 3-1 e match point concretizzato sul 5-2 dopo un’ultima risposta lunga dell’americana. Il Centrale si è trasformato in un’arena da sogno, tra applausi e le note di Tutta lItalia di Gabry Ponte a salutare l’incoronazione della nuova regina. “Non mi sembra vero avere questo trofeo nelle mani, sono emozionatissima”. Queste le prime parole di Paolini sul palco della premiazione, visibilmente commossa e accolta da un’ovazione. Dopo aver ringraziato team, famiglia e pubblico, ha rivolto un pensiero al capo dello Stato: “Un grazie speciale al presidente Mattarella che mi ha sostenuto, noi siamo stati ricevuti da lui al Quirinale, questa volta siamo riusciti a farlo venire qui”, ha scherzato, prima di rilanciare ricordare ai tifosi italiani che “non è finita, domani alle 13 (ieri) avremo la finale del doppio con Sara Errani: venite a vederci prima della finale maschile, abbiamo bisogno di voi”. Un appello che è servito a qualcosa, visto che le due racchette azzurre hanno sollevato anche questo trofeo.

 

SINNER FERMATO DA UN ALCARAZ PERFETTO

Il sogno azzurro è durato un set. Poi Carlos Alcaraz ha preso il controllo della Finale maschile degli Internazionali dItalia e ha messo fine alla corsa di Jannik Sinner con un 7-6, 6-1 che è stato molto di più di quanto dica il punteggio. Il numero due del mondo, da domani ufficialmente alle spalle di Jannik in classifica, ha giocato un match praticamente perfetto: ha annullato tre palle break nel primo set – due sul 6-5 per Sinner – e ha dominato il tie-break. Da lì in poi, lo spartito è cambiato completamente. Il secondo set ha mostrato un Sinner più fragile dal punto di vista mentale che fisico. Un piccolo fastidio al piede – forse una vescica – non spiega da solo la caduta di intensità. Dopo il break subito in apertura, l’azzurro non è più riuscito a rientrare nel match. Alcaraz ha imperversato con smorzate, variazioni e una costanza impressionante, chiudendo in un’ora e 43. Candidandosi come antidoto alle vittorie dell’altoatesino, visto che proprio lui, 228 giorni fa a Pechino, aveva superato il numero uno del mondo. Da allora, Jannik aveva infilato 26 vittorie consecutive, mantenendo la vetta del ranking per 49 settimane e aggiungendo alla bacheca trofei importanti.

“Avrei firmato per arrivare qui. Complimenti a Carlos, sei sicuramente il tennista da battere a Parigi, sicuramente sulla terra battuta in questo momento sei il giocatore più forte”. Lo ha ammesso senza esitazioni lo stesso Sinner, che ha sottolineato il valore del percorso fatto anche rispetto ai 90 giorni di stop: “Ho passato tre mesi tutt’altro che facili, però essere qua è già un grandissimo risultato. Possiamo essere orgogliosi, abbiamo portato a casa un trofeo molto speciale, anche se volevamo quell’altro”, ha detto un Jannik sorridente, con in mano il trofeo d’argento e indicando la coppa dello spagnolo.

Ha poi celebrato il momento d’oro del tennis italiano: “Jasmine ha vinto tutto, io e Lorenzo (Musetti) siamo andati bene. Siamo un gruppo bellissimo”. E infine, il ringraziamento “al pubblico: siete stati fantastici, mi avete dato tanta energia, tanto coraggio”. Sinner guarda già avanti, al Roland Garros, dove Alcaraz sarà uno dei grandi favoriti. Con il successo romano, lo spagnolo conquista il suo settimo Masters 1000 (record 7-1 in finale) e diventa il primo dai tempi di Rafael Nadal a vincerne più di uno su terra nella stessa stagione. È anche il quinto giocatore della storia a trionfare in tutti e tre i grandi tornei su terra rossa. E, sconfiggendo Sinner in due set, si conferma l’uomo da battere nell’estate del tennis.

Aggiornato il 19 maggio 2025 alle ore 11:53