
Non è stato un normale giovedì sera. Per i tifosi capitolini, sia giallorossi che biancocelesti, l’andata degli Ottavi di Finale di Europa League è stata una montagna russa emozionale. La Lazio, a casa del Viktoria Plzeň ha vinto per 1-2 all’ultimo minuto. Una partita che, come dichiarato dal tecnico Marco Baroni, non andava sottovalutata, per via della forma atletica dell’avversario, il suo stile di gioco aggressivo e ultimo – ma non per importanza – per il campo della squadra ceca, piccolo e in pessime condizioni. E infatti, a ferire per primo è stato il Viktoria con Pavel Šulc, rete poi annullata del Var per fuorigioco di Sampson Dweh.
Il gol di Alessio Romagnoli, invece, è regolarissimo. Il difensore ex Milan ha raccolto un’ottima sponda di Tijjani Noslin su un angolo battuto da Pedro. Il Viktoria non demorde e, a sua volta, ha ripreso in mano l’inerzia della partita, presentandosi spesso dalle parti di Ivan Provedel. E l’estremo difensore della Lazio rischia di fare una frittata regalando il pallone a Rafiu Durosinmi che non scarta il cioccolatino offerto dal portiere biancoceleste. La ripresa si apre malissimo, con la rete proprio di Durosinmi, che tutto solo di testa colpisce sul cross di Lukáš Kalvach. Da qui in poi, La Lazio si fa mettere in mezzo dalla squadra ceca, ma la difesa funziona bene e tiene a galla la squadra romana. E nel secondo tempo sia Nicolò Rovella che Samuel Gigot peccano di foga e per due falli inutili vanno anticipatamente sotto la doccia. Due cartellini rossi diretti e la Lazio è in nove contro 11. Finita in questa situazione, nella ripresa, ogni squadra avrebbe firmato per il pareggio, ma non l’undici di Baroni che, paradossalmente, è stato più ordinato che in parità numerica ed è riuscito all’ultimo secondo a passare in vantaggio. Grazie a Gustav Isaksen – il vero crack di questo 2025 per la Lazio – che ha messo sotto l’incrocio dei pali protetti da Martin Jedlička la palla del 1-2 al 98’.
ALL’OLIMPICO PASSA LA ROMA
I giallorossi vincono in rimonta all’ultimo respiro. Contro un Athletic Bilbao ordinato e legnoso (ma a volte un po’ troppo compassato), ha avuto la meglio una Roma lontano dall’essere perfetta ma con molti argomenti offensivi, soprattutto dalla panchina. La squadra di Claudio Ranieri ha iniziato il match in maniera prudente, per poi crescere a metà dei primi 45’, con due belle verticalizzazioni. Prima Niccolò Pisilli ha mandato all’uno contro uno Artem Dovbyk che, però dopo aver smarcato il difensore basco è inciampato sul prato dell’Olimpico. E poi, dopo una bella azione di Tommaso Baldanzi, Paulo Dybala ha colpito in pieno la traversa. Come spesso accade, la Roma tira ma non segna, e quindi il primo gol lo fa l’Athletic.
A inizio ripresa, un’ottima sponda di Aitor Paredes fa saltare tutte le marcature difensive dei giallorossi, e offre a Iñaki Williams la palla del vantaggio. La Roma, sotto di un gol, non si fa pregare e sfiora il pareggio con Baldanzi e Pisilli. Appuntamento con il gol solo rinviato al 56’, quando un Zeki Çelik in grande spolvero si fa tutta la fascia e poi mette a centro area per Angeliño che non sbaglia e segna ancora. Ristabilito l’1-1, il mister giallorosso butta nella mischia Matias Soulé, Alexis Saelemaekers ed Eldor Shomurodov. Mentre nell’Athletic esce un Nico Williams disperato, reso inoffensivo dalla gabbia difensiva architettata per lui dal mister romano. Difesa a tre, difesa a quattro, poco importa. La Roma si sporge in avanti, rischia di subire il secondo gol, e poi all’85’ l’attaccante uzbeko fa espellere Yeray Álvarez per somma di cartellini gialli. I giallorossi ci credono fino all’ultimo, ed è proprio l’ultimo filtrante illuminato di Saelemaekers a offrire la palla del 2-1 a Shomurodov che non sbaglia e manda l’Olimpico in delirio. La Roma, giovedì prossimo, andrà al San Mamés conscia del fatto che il Bilbao non è imbattibile.
LA FIORENTINA CADE AD ATENE
Nell’anticipo delle 18.45 di Conference League, la Fiorentina è caduta in casa del Panathinaikos per 3-2. La Viola è partita malissimo e, dopo appena cinque minuti, ha sbloccato il risultato l’ex Verona Karol Świderski, la cui conclusione assume una traiettoria beffarda che non lascia scampo a Pietro Terracciano. Il portiere viola, però, è protagonista in negativo in occasione del raddoppio dei greci al 19’, non trattenendo la conclusione di Filip Đuričić e permettendo a Nemanja Maksimović di realizzare il 2-0 con un facile tap-in. Una serata storta per la Fiorentina, ma la viola ancora non lo sa e in poco tempo riprende la squadra ateniese. Passa un minuto, infatti, e Lucas Beltrán ha accorciato subito le distanze. Tre minuti più tardi ecco arrivare anche il gol del 2-2, realizzato da Nicolò Fagioli, il cui tiro deviato spiazza Bartłomiej Drągowski (grande ex della partita, avendo giocato sei anni a Firenze). Nel finale di frazione il Var cancella la rete del potenziale sorpasso a Matías Moreno, pizzicato con un piede in fuorigioco.
Nella ripresa arriva la contro reazione del Panathinaikos, che in ripartenza sfrutta l’ennesima sbandatura della retroguardia toscana. Al 55’ Tetê si inserisce in area e sigla il 3-2, grazie ad una precisa conclusione a fil di palo. Una Fiorentina piuttosto disordinata e poco lucida ha faticato poi a riproporre quanto di buono mostrato dalla metà del primo tempo. All’83’ Đuričić sfiora il quarto gol, colpendo il palo. La Viola, giovedì prossimo, al Franchi, dovrà vincere per forza.
Aggiornato il 07 marzo 2025 alle ore 13:14