
La Juventus parte col piede sull’acceleratore. Neanche il tempo di sistemarsi in poltrona per gustarsi il match di Champions League, all’Allianz Stadium, contro il Psv Eindhoven, che Randal Kolo Muani (chi se non lui) sfiora il gol al 3’. 60 secondi dopo ci prova anche Timothy Weah, ma il portiere del Psv Walter Benitez tiene in piedi i suoi. Gli olandesi non stanno a guardare e al 19’ vanno vicinissimi al vantaggio: Ryan Flamingo colpisce di testa da due passi, ma il pallone esce di un soffio. La pressione bianconera però paga al 34’. Il più classico dei mischioni in area, rimpalli su rimpalli e alla fine il pallone arriva a Weston McKennie, che non si fa pregare: botta centrale, difesa che si apre e palla in rete. L’Allianz esplode, Thiago Motta si sbraccia dalla panchina. Sbloccata la partita, la Juve prende coraggio e chiude il primo tempo in controllo.
E l’inizio della ripresa sembra una fotocopia del finale del primo tempo: bianconeri aggressivi e Psv che fatica a stargli dietro. Al 51’ Samuel Mbangula ha sulla testa il gol del raddoppio, ma il solito Flamingo si immola e salva a portiere battuto. E come spesso accade nel calcio, gol mangiato chiama gol subito. Minuto 56, azione caotica in area bianconera – un po’ come sulla rete di McKennie – la palla sbuca sui piedi di Ivan Perišić, che con freddezza colpisce sul primo palo e beffa Michele Di Gregorio. Ecco che il match si fa rovente, le squadre si allungano, con la fatica che inizia a farsi sentire. E come non troppo spesso è accaduto in questa stagione, nel momento in cui il pareggio sembrava ormai sicuro, Mbangula è il primo ad arrivare su una brutta respinta di Benitez che non trattiene e regala una vittoria importantissima ai suoi. Adesso, la Juventus dovrà presentarsi con la stessa garra di ieri sera al Philips Stadion, per il ritorno in programma settimana prossima. Ma tra andata e ritorno, c’è l’Inter in campionato.
IL REAL NON MUORE MAI
“Aspetta, questa scena l’ho già vista”. Mai dare per spacciato il Real Madrid di Carlo Ancelotti, soprattutto in Champions League, a maggior ragione se l’avversario è il Manchester City. Un’andata dei playoff da cinque gol, polemiche Var, rimonte e contro-rimonte. Una partita che sprizza calcio da tutti i pori, e che come spesso accade ha regalato la vittoria al club spagnolo. I blancos si aggiudicano il primo dei due atti che porteranno agli Ottavi di Finale sbancando 3-2 l’Etihad Stadium. Quella che da tutti è considerata una finale molto, ma molto anticipata si deciderà nella sfida di ritorno in programma mercoledì prossimo al Bernabeu, nella corte di Re Carlo.
Prima Erling Haaland, poi il pareggio di Kylian Mbappé e poi di nuovo il bomber norvegese su rigore. Ma quando mancano 10 minuti al 90°, il City si è disunito in maniera inspiegabile, per l’ennesima volta. A riportare il match in parità ci ha pensato Brahim Díaz, che non esulta (è cresciuto tra le fila dei citizens). Ma cambia idea in pieno recupero quando Vinicius Jr. serve l’assist perfetto a Jude Bellingham che fa game, set e match, e festeggia insieme all’attaccante marocchino passeggiando e calpestando le velleità dei tifosi del Manchester City. Che ancora una volta si sono visti sfilare la vittoria sotto il naso. Nel post-gara Pep è fumante, poi mansueto, poi ancora laconico. Il treno ha fischiato.
Aggiornato il 12 febbraio 2025 alle ore 13:19