Trump e la “rivoluzione” nello sport

Ieri, mercoledì 5 gennaio, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, ha firmato un ordine esecutivo chiamato “Keeping Men Out of Women’s Sports” che impedirà alle donne transgender (nate, quindi, biologicamente uomini) di accedere alle competizioni sportive femminili, sia a livello scolastico che al college. 

Già il mese scorso, nel primo giorno del suo insediamento, Trump aveva emesso un ordine dove veniva precisato che, almeno a livello governativo per i documenti ufficiali, il sesso di una persona fosse definito esclusivamente come maschile o femminile.

In occasione della Giornata nazionale delle ragazze e delle donne nello sport, in America, la legge firmata punta proprio a promuovere l’equità di genere nello sport e nel prevenire le molestie sessuali nei campus. Dopo la firma, Trump ha commentato: “Con questo decreto, la guerra contro lo sport femminile è finita”.

Già l’estate scorsa, durante le Olimpiadi di Parigi, si era espresso duramente contro la vittoria della medaglia d’oro nella categoria donne del pugile Imane Khelif. Questo provvedimento mira anche ad evitare che episodi simili si ripetano. Tanto più che nel 2028 il più importante appuntamento sportivo mondiale sarà ospitato a Los Angeles. Il presidente ha infatti commentato: “Non staremo a guardare mentre uomini battono le donne nello sport femminile”.

Una piccola rivoluzione insomma. Che ha fatto subito storcere il naso ai politicamente corretti, mettere sul piede di guerra la comunità Lgbtq+ e fatto tirare un sospiro di sollievo a chi non si trincera dietro un’ideologia.

Aggiornato il 06 febbraio 2025 alle ore 16:31