Daniele De Rossi, capitano storico della Roma, simbolo di lealtà e passione, ha deciso di tornare là dove tutto è cominciato: a Ostia, sulle rive del mare che ha visto crescere i suoi primi sogni calcistici. Dopo una carriera straordinaria tra le fila della Roma e della Nazionale, De Rossi ha scelto di diventare il nuovo presidente dell’Ostiamare, la squadra che lo ha visto muovere i primi passi nel calcio, prima di spiccare il volo verso palcoscenici ben più prestigiosi. Un legame che affonda le radici nel cuore di Daniele, che a Ostia ha iniziato a giocare da ragazzino, prima di essere scoperto dalla Roma.
Un ritorno che non è solo un atto simbolico, ma un gesto d’amore verso la sua città, il suo quartiere, verso quelle persone che lo hanno visto crescere e che lo hanno sempre sostenuto, anche quando il ragazzo dalla maglia numero 16 diventava leggenda sui campi di tutto il mondo. Essere presidente dell’Ostiamare non è solo un incarico, ma una scelta di vita, una missione che va oltre la semplice gestione di una società sportiva. È un’opportunità per De Rossi di dare un contributo tangibile alla sua comunità, di coltivare il talento che da sempre caratterizza questo club e di restituire un po’ della passione che ha ricevuto nel corso della sua carriera.
Ddr ha sempre parlato della sua infanzia a Ostia con nostalgia, dei campi polverosi e dei sogni di gloria che si intrecciavano con la sabbia della spiaggia, ed ora quel sogno ha preso forma, trasformandosi in un progetto ambizioso che ha l’obiettivo di far crescere non solo una squadra, ma una comunità. L’Ostiamare, una squadra che da anni naviga tra le categorie inferiori della Serie D, troverà ora nella figura di De Rossi una spinta senza precedenti. Con lui alla guida, il club potrebbe uscire dalla crisi economica e sportiva: in piena zona playout in Serie D e con il club che aveva appena comunicato la cessazione delle attività sportive per il 2025. Un sogno che si fa realtà per gli ostiensi: il ragazzo che giocava a pallone per strada, tra le onde e i vicoli di Ostia, torna a casa per scrivere un nuovo capitolo della sua storia, che non è solo sua, ma di tutti quelli che, come lui, hanno sempre creduto che il calcio possa essere un modo per crescere, emozionarsi e, soprattutto, restare fedeli a se stessi.
Aggiornato il 24 gennaio 2025 alle ore 13:16