Bisogna riavvolgere le lancette di qualche giorno. Sofia Goggia è tornata ufficialmente domenica scorsa dall’infortunio, e lo ha fatto da protagonista. Dopo il secondo posto di sabato nella discesa libera, l’azzurra ha conquistato il Super G di Beaver Creek, in Colorado, prima gara di specialità della Coppa del Mondo 2024-25. Un successo pesante, arrivato con il tempo di 1’03”90, che le ha permesso di mettere dietro la svizzera Lara Gut-Behrami (+0.48) e l’austriaca Ariane Raedler (+0.55). La giornata delle italiane è stata comunque positiva, con Federica Brignone quinta, Marta Bassino sesta, Elena Curtoni nona e Roberta Melesi 11ª. Il trionfo di qualche giorno fa ha segnato un traguardo particolarmente speciale per Goggia, che con 25 vittorie in Coppa del Mondo diventa la terza italiana più vincente di sempre, alle spalle di Federica Brignone (25 successi ma con più podi) e del mito in persona Alberto Tomba.
Ma questa vittoria ha un sapore particolare. La 32enne campionessa bergamasca tornava domenica al cancelletto di partenza 313 giorni dopo il terribile infortunio patito in allenamento a Ponte di Legno, quando una caduta le aveva causato la frattura di tibia e malleolo. Una lunga riabilitazione, un intervento chirurgico e otto mesi senza sciare non hanno piegato la grinta di Sofia – a dire il vero abituata ai frequenti infortuni – che ha voluto ripartire proprio a Beaver Creek, pista inedita per il circuito femminile. In conferenza stampa, Goggia ha raccontato il suo approccio alla stagione: “Non penso a scenari ipotetici, torno da un infortunio pesantissimo, sia fisicamente che emotivamente. Non ho sciato per otto mesi e devo prendere confidenza con le prove e le gare. Ragiono giorno per giorno, con l’obiettivo di ritrovare il mio ritmo”.
Un ritorno che per Sofia è quasi una rinascita. “Questa frattura è stata diversa dagli altri infortuni che ho avuto in passato. Sono stata 45 giorni senza camminare e mentalmente è stato un incubo. Mi sono ritrovata in un momento in cui stavo andando forte, e dovermi fermare è stato pesante. Però oggi, quando sono sugli sci, mi sembra che non sia successo nulla”.
Aggiornato il 17 dicembre 2024 alle ore 16:00