La Roma esonera Jurić, notte fonda a Trigoria

Crisi nera nel lato giallorosso della Capitale. Non è bastata la doppietta di Stephan El Shaarawy a salvare la Roma e Ivan Jurić che contro il Bologna, all’Olimpico, è uscita sconfitta per 3-2. A rete Santiago Castro, Riccardo Orsolini e Jesper Karlsson per i Felsinei, che hanno fatto registrare la terza vittoria consecutiva in casa dei giallorossi. E allora il tecnico della Magica è stato sollevato dal suo incarico. “Vogliamo ringraziare Ivan Jurić per il suo duro lavoro nelle ultime settimane”, ha scritto la Roma in uno dei suoi ormai famigerati e temuti comunicati. La nota del club che ha liquidato il tecnico croato è arrivata poco dopo il match. L’ex Torino “ha gestito un ambiente difficile con il massimo della professionalità – ha continuato la società – e di questo gli siamo grati. Gli auguriamo tutto il meglio per il suo futuro. La ricerca di un nuovo responsabile dell’aerea tecnica è già iniziata e verrà annunciata nei prossimi giorni”, ha chiosato la nota.

La Roma è affondata sotto i colpi di un buon Bologna, ma non irresistibile. Soprattutto per demeriti giallorossi, tra mancanza di idee, posizioni in campo a dir poco fantasiose, esclusioni a priori e una fase difensiva da psicanalisi. In questi casi, negli attimi successivi in cui si prende atto del disastro, il copione è sempre lo stesso: poteva fare qualcosa la società per prevenire il tracollo romanista? Quante colpe ha l’allenatore che, a detta di Dan e Ryan Friedkin è stato preso per mantenere viva la speranza in un piazzamento in Champions League? I giocatori, hanno remato contro il tecnico? A Trigoria contano di più le presenze in giallorosso che la forma mostrata negli allenamenti? Queste sono tutte domande che nell’ambiente Roma vengono poste da tempo, senza mai raggiungere a una conclusione. Fino a gennaio, è stato José Mourinho a fare da filtro tra la società e il mondo esterno, ma dopo il suo esonero gli scheletri della squadra della Capitale sono usciti fuori dall’armadio.

Adesso, con la Roma al 12° posto e a quattro punti dalla zona retrocessione, si accavallano le ipotesi per il terzo allenatore della stagione, dopo appena 12 giornate di Serie A. Secondo gli insider il probabile sostituto di Jurić sarà Roberto Mancini, ma sta avanzando l’ipotesi Edin Terzić e il sogno (dei tifosi) Claudio Ranieri non è ancora del tutto crollato. Gli stessi tifosi che domenica hanno abbandonato lo stadio in anticipo. Gli stessi tifosi dei sold out e del nonostante tutto, che si sono sentiti presi in giro da una dirigenza che, invece di affidarsi a chi il calcio lo conosce, si è messa nelle mani di un algoritmo. E adesso, probabilmente, ne sta pagando le conseguenze.

Ci ha visto lungo chi ha detto che, all’indomani dell’esonero di Daniele De Rossi, qualcosa tra società e tifoseria si è rotto. E molto probabilmente il conflitto tra i Friedkin e la curva non è qualcosa che si rimarginerà del tutto. O la prossima Roma (la quarta del 2024) comincia a portare a casa risultati positivi, oppure tutto sarà possibile. Perché al peggio non c’è mai limite.

Aggiornato il 11 novembre 2024 alle ore 16:28