I rossoneri compiono l’impresa. Il Milan ha battuto il Real Madrid per 3-1, in trasferta, allo stadio Santiago Bernabeu. In Champions League i diavoli sono l’unica squadra che è riuscita a rifilare ai blancos almeno tre gol in casa loro. L’ultima volta, nel 2009, sempre il Milan ha battuto per 3-2 il Real sul suo campo casalingo. Ma oggi, 15 anni dopo, questa vittoria ha un significato diverso. In primis, perché il tabellino lato rossonero nel 2009 recitava Andrea Pirlo, Pato, Pato, che senza nulla togliere a Malick Thiaw e Tijjani Reijnders, sono simboli di un Milan glorioso che negli ultimi tre lustri si è abbastanza ridimensionato (salvo l’impresa scudetto del 2021-2022). E poi, perché ieri sera il Real Madrid ha commesso gli stessi errori del Clásico dello scorso 26 ottobre, e non ha mai dato l’impressione di poter portare a casa la vittoria contro l’undici guidato da Paulo Fonseca.
A nulla è servito il rigore del momentaneo 1-1, segnato dal solito Vinicius Junior che forse ancora non si è ripreso dalla mancata vittoria del Pallone d’oro, visto che il Milan ha risposto con l’ex della partita, Alvaro Morata, per poi prendere il largo con il terzo gol di Reijnders, che ha scartato un cioccolatino offerto dal fuoriclasse Rafael Leão. Si tratta del secondo successo europeo di fila per la squadra di Paulo Fonseca che sale a sei punti in classifica, agguantando proprio gli uomini dell’altro grande ex della giornata, Carlo Ancelotti. Solo nel finale di partita, le speranze dei blancos si sono riaccese con un gol del difensore ex Roma e Chelsea Antonio Rüdiger. Salvo poi l’annullamento della rete con un intervento del Var, che ha punito un fuorigioco millimetrico di Rodrygo e quindi salvato il sette in pagella di Mike Maignan. Sul finale, il Milan ha anche sfiorato la rete del 4-1, con Ruben Loftus-Cheek che ha tirato con la porta spalancata sulla sagoma dell’estremo difensore Andrij Lunin.
“Penso che non sia affatto facile vincere qui al Bernabeu e abbiamo giocato una grande partita, sia in difesa che in attacco. Come ha detto l’allenatore non ero al 100 per cento fisicamente e mentalmente, ora sto migliorando e abbiamo giocato una grande partita”, ha esordito il capitano rossonero Theo Hernández nel post partita. “Penso che il mister abbia preparato molto bene questa partita, sapevamo che Vinicius era molto forte nell’uno contro uno: Yunus Musah ed Emerson Royal hanno fatto un gran lavoro per fermarlo”, ha continuato il terzino francese, che non ha partecipato alla festa del gol ma diventa ogni giorno sempre di più il pilastro di questo Milan di Fonseca che, ancora a giorni alterni, sta mostrando segni di grandezza.
Aggiornato il 06 novembre 2024 alle ore 18:36