Lettera aperta a Francesco Totti

Caro Francesco Totti, si legge sui giornali della tua ipotesi di ritornare a calcare i campi di calcio.

Capisco che, da esperto della materia, ti sei guardato intorno e hai dedotto che in giro “c’è poca qualità, potrei andare in campo a 48 anni: alcune squadre mi hanno cercato”. Sei stato capace, nella tua carriera, di diventare il punto di riferimento (in campo e fuori) della A.S. Roma e dei suoi tifosi, anche a dispetto di Luciano Spalletti. La tua carriera – te lo riconosce un interista di mezzo secolo – è stata importante fuori da ogni dubbio e chi dice il contrario capisce ben poco di calcio. E la tua uscita di scena è stata una delle cose più emozionanti e coinvolgenti degli ultimi anni.

Ma, in un’epoca dove le squadre più importanti giocano anche due-tre partite a settimana, credo che a 48 anni si possa fare solo il dirigente. Già il massaggiatore deve correre quando va a soccorrere un giocatore infortunato: gli sforzi fisici (specie se improvvisi) sono pure pericolosi ad un’una certa età. A meno che le squadre “che ti hanno cercato” non facciano parte di quelle cosiddette categorie inferiori, ma francamente un Totti faro del Montefiascone (senza nulla togliere alla compagine viterbese) proprio non riesco ad immaginarmelo. Ho la presunzione di credere che il tuo ventilato rientro non sia dovuto a questioni economiche: un po’ di esibizionismo non stona mai, ma senza esagerare. Caro Francesco, se hai bisogno di sentire l’erba sotto i piedi, mi permetto di consigliarti di dare periodicamente un’occhiata agli annunci di ricerca personale: manutenzione aree verdi e giardini.

Aggiornato il 23 ottobre 2024 alle ore 13:14