Il giornalismo sportivo ha stentato prima di conquistare il grande pubblico. Si espande quando lo sport diventa un fatto popolare. La prima rubrica in Italia è su Don Chisciotte, tenuta da Luciano di Roccagiovane. Sul finire del 1800 escono a Milano Lo Sport Illustrato e L’Eco dello Sport, ma “la complessa parola sport” diventa comune nel mondo dei grandi avvenimenti legati al ciclismo. Nel 1913 viene fondata l’Associazione stampa sportiva e nel primo dopoguerra lo sport diventa un fenomeno di massa. Attualmente si stampano in Italia tre quotidiani sportivi: La Gazzetta dello sport, una specie di monumento dello sport nazionale e internazionale come L’Equipe in Francia e Marca in Spagna; Il Corriere dello sport con area d’interesse nell’Italia centromeridionale e Tuttosport a Torino. Nel corso degli anni i giornali nazionali e locali hanno allargato il perimetro degli articoli, passando dalle cronache, agli approfondimenti, ai retroscena, agli arbitraggi, aggiungendo anche qualche fatto di gossip.
Si sono occupati di sport grandi firme del giornalismo ed anche scrittori e letterati: Giovanni Mosca debuttò con brevi “ pezzetti” sul Littoriale – come s’intitolava all’inizio Il Corriere dello sport – Sergio Zavoli, il maestro Rai del processo alla tappa, titolo imitato da Aldo Biscardi con il Processo del lunedì, Nino Nutrizio della Notte di Milano, Giorgio Fattori della Stampa, Ezio Zefferi di Momento sera (prima di approdare al Tg2), Vito De Bellis del Marc’Aurelio dove disegnava anche Federico Fellini, Antonio Ghirelli – direttore del Corriere dello sport prima di diventare portavoce del presidente Sandro Pertini – la squadra di Novantesimo minuto, Dino Buzzati, Orio Vergani, Mario Soldati, Bruno Roghi, Giovanni Arpino, Italo Cucci.
Ed ecco oggi a festeggiare un “secolo d’amore per lo sport” la redazione del Corriere dello sport, diretta da Ivan Zazzaroni, editore Roberto Amadei. Era il 20 ottobre 1924 quando da un locale di via dei Poeti a Bologna iniziò il viaggio un quotidiano che accompagnerà la vita di milioni di sportivi alla conoscenza di atleti e campioni. “Noi 100 anni dopo”, ascrive il direttore, raccontando quotidianamente la sfida di essere al servizio dei lettori lanciata dall’aviatore dannunziano, discobolo e calciatore Alberto Masprone che aveva a fianco, come amministratore delegato, il giovane Enzo Ferrari che si stava facendo largo nel mondo dei motori. E proprio ad Antonio Ascari e al compagno Campari, era dedicata la prima pagina del nascente Corriere dello sport per la vittoria dell’equipe italiana nel Gran premio compiendo 800 chilometri in cinque ore e due minuti. Dopo aver fatto nascere il giornale Enzo Ferrari si dedicò alle auto da corsa con la macchina del cavallino rampante di Francesco Baracca, che domenica nel Texas ha realizzato nel Gp di Austin una doppietta vincente con Charles Leclerc e Carlos Sainz Jr.
A ricordo dei 100 anni un supplemento di circa 80 pagine in cui vengono riproposti i momenti “eroici” degli atleti italiani e stranieri. Lo sport, come scrive negli auguri il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, “è impegno, sacrificio, lealtà. Raccontare il mondo dei grandi e piccoli campioni, con le loro vittorie e i loro insuccessi, i loro sforzi e i loro traguardi significa promuovere un campitolo prezioso della vita della società. I campioni sono modelli per tanti, specialmente per i giovani”. Ecco la lezione dello sport.
Aggiornato il 22 ottobre 2024 alle ore 13:20