Natalja Molchanova è stata una fuoriclasse nella specialità dell’apnea. È nata l’8 maggio del 1962 in Russia nella città di Ufa capitale di oltre 1,2 milioni di abitanti e capitale della Repubblica di Baschiria.
La campionessa delle profondità marine è la prima donna apneista del mondo. A partire dall’età di 40 anni, quando tutti si ritirano, lei ottiene 34 primati mondiali. Altri periodici scrivono di 41 primati mondiali, ma i risultati sono comunque fuori del comune! Ha conseguito 14 medaglie d’oro individuali e due medaglie d’oro a squadre. Ottiene il maggior numero di successi al mondo. È la prima donna a raggiungere i 100 metri in assetto costante il 25 settembre del 2009.
Lo stesso anno raggiunge cinque nuovi record mondiali ottenendo le cinque medaglie d’oro a livello individuale dei Campionati del Mondo. I primati di questa fuoriclasse assoluta continuano: è l’unica donna che ha effettuato un’immersione in assetto costante attraverso il Blue Hole a Dahab, in Egitto.
Le qualità della regina delle profondità non finiscono qui. Ha la capacità di trattenere il respiro per nove minuti. Era riuscita da arrivare fino a 71 metri di profondità. La prima al mondo a raggiungere la profondità di cento metri in assetto costante nel settembre del 2009, nel tempo brevissimo di tre minuti e 50 secondi.
L’immersione profonda è una specialità difficilissima e ha pochi seguaci. Un aspetto piuttosto impressionante è il fatto che, se svengono prima di cinque secondi dopo aver raggiunto la superficie, il loro tuffo non conta. Alla risalita infatti tutti gli atleti svengono. Una regola durissima che provoca una selezione spietata.
La costanza di Natalija proveniva anche e soprattutto dal suo rispetto per il mare e per la sua capacità di decifrare i segnali della sua mente prima, durante e dopo le immersioni.
L’apnea è un mondo a parte. Le discipline sono otto. Tre in una piscina chiusa. Le altre cinque si svolgono in acque profonde, due delle quali sono a pesi variabili. La discesa deve seguire procedure rigorose anche a causa della sua pericolosità. Alcune volte, i pesi sono agganciati direttamente al corpo. La specialità “dell’assetto costante” è considerata la più prestigiosa.
La sua preparazione eccezionale era frutto di una lunga frequentazione di scuole russe, con allenamenti di 12-13 ore al giorno in totale isolamento dalla famiglia e dai contatti sociali.
Gentilezza, eleganza, immensa determinazione e soprattutto, intelligenza. Aveva una volta rivelato che l’immersione non è solo uno sport ma un lungo regolamento di conti con sé stessi in totale solitudine.
Il sito molchanovs.com così riassume l’elenco dei primati dell’atleta.
“She was the first woman to:
- Hold her breath for 7, 8, and 9 minutes.
- Dive the Arch in Dahab’s Blue Hole in Egypt
- Dive 200m (656ft) in Dynamic with Fins (Dyn)
- Reach 100m (328ft) of depth in Constant Weight with Fins (Cwt)”.
Diventa un esempio per le generazioni successive allargando la platea degli apneisti in tutto il mondo. La sua attività riscrive le regole mondiali di questo difficilissimo sport.
Muore a 53 anni in un modo che molti considerano caratterizzato da misteri. Il suo stato psico-fisico era perfetto e aveva il difetto gravissimo di continuare a stravincere e macinare primati mondiali. Non sarebbe il primo primatista che scompare al culmine del proprio percorso sportivo. La storia ci ha offerto la strana vicenda del ciclista Marco Pantani coperta da una impenetrabile coltre di silenzio.
L’azzeramento di atleti fuoriclasse cambia aspetto evitando l’assassinio. Da un certo tempo l’eliminazione di atleti scomodi viene realizzata con oliatissima macchina giudiziaria a colpo di esoterismi legali e regolamentari dalla durata lunghissima. Un metodo sperimentato da tempo per escludere l’atleta dalle competizioni, causandogli anche danni economici perché, formalmente, sotto indagine.
La vicenda poco chiara del maratoneta Alex Schwazer per doping è una delle tante. La determinazione di standard chimici è un altro pianeta dalle regole in assetto variabile prima dottate, poi modificate ed infine utilizzate per eliminare personaggi scomodi.
La quasi totalità della stampa mondiale si è concentrata più sulla morte della Molchanova e molto meno sul suo folgorante ed irraggiungibile percorso atletico e spirituale. Perché?
Non sappiamo nulla del livello di tempestività dei soccorsi e delle ricerche successive. La Russia si mosse con decisione e con quale efficacia?
I dubbi rimangono. I misteri esistono ma non cancellano una atleta fuoriclasse, pluripremiata, che ha scritto la storia e ha ridefinito i limiti delle possibilità umane fisiche e psicologiche.
Aggiornato il 03 ottobre 2024 alle ore 09:42