Alleanza “a delinquere” fra ultras di Milan e Inter

Le forze dell’ordine vogliono vederci chiaro. Una maxi operazione della Polizia di Stato e delle sue Sezioni investigative di Milano sta portando all’arresto di decine di persone indagate per associazione a delinquere, con l’aggravante del metodo mafioso, estorsione, lesione e altri reati gravi. Quasi tutti i notificati, tra cui un assessore del capoluogo lombardo, sono riconducibili alle tifoserie ultras di Inter e Milan. Le “due curve” di San Siro sono state colpite da un’operazione coordinata fra polizia e Guardia di Finanza, guidate dalla Direzione distrettuale antimafia della Procura milanese. Una quarantina di indagati e 19 arresti, ma tra questi non vi sono dipendenti o dirigenti delle due società che – come spiegato dal pm Marcello Viola – risultano persone offese.

I dettagli dell’operazione sono stati resi noti nel corso di una conferenza stampa alle ore 11.30 negli uffici della Procura della Repubblica di Milano. Tra i destinatari delle 19 misure cautelari, tra carcere e domiciliari, nell’inchiesta di Polizia e Gdf che ha “azzerato i vertici delle curve” di Inter e Milan ci sono Luca Lucci e Renato Bosetti. Il primo capo della curva milanista, il secondo neo capo della “curva nord” interista dopo l’arresto di Andrea Beretta per l’omicidio di Antonio Bellocco. Entrambi destinatari di ordinanza in carcere, così come Marco Ferdico (curva interista). Ordinanza anche per Beretta, già in carcere per l’omicidio. E per Christian Rosiello, noto come “il bodyguard di Fedez” perché sarebbe rimasto coinvolto nel presunto pestaggio ai danni di Cristiano Iovino.

Grazie alle indagini delle forze dell’ordine si è riuscito a delineare uno scenario alquanto raccapricciante, in cui gli ultras controllano di fatto San Siro. Lo stadio Giuseppe Meazza, come viene scritto negli atti del procedimento di prevenzione nei confronti di Inter e Milan, “e le attività economiche connesse sono fuori da ogni controllo di legalità”. Ciò è avvenuto, “almeno in parte, anche a causa di alcune carenze organizzative della Fc Internazionale nella gestione dei rapporti con la tifoseria: controlli assolutamente carenti per gli ingressi allo stadio; forniture di biglietti a soggetti appartenenti alla criminalità che poi effettuano enormi ricarichi in sede di rivendita; partecipazione ai guadagni da parte di soggetti indagati ovvero già condannati per associazione di tipo mafioso, che poi trasferiscono il denaro alla famiglia mafiosa di appartenenza”, si legge nella nota della Procura.

Nell’ordinanza si parla di “contatti agevolatori” e di vari episodi come “la corresponsione di 1500 biglietti alla curva nord, dopo pesanti pressioni, in occasione della finale di Champions League”, della “corresponsione di ulteriori abbonamenti alla curva Nord in occasione della estromissione degli Irriducibili”, un gruppo ultras. E ancora dei “continui rapporti con We are milano dietro cui si nasconde la gestione (occulta) di Andrea Beretta; il costante ingresso allo stadio di soggetti privi di tagliando, agevolato dalle pesanti intimidazioni nei confronti degli steward, situazione che va avanti da anni e a cui nessuno pare essere in grado di porre rimedio”, ha aggiunto la Procura. Un capitolo dell’ordinanza riguarda, ad esempio, “l’incontro” di alcuni capi ultrà, come Marco Ferdico, finito oggi in carcere, “con il calciatore Milan Skriniar” e “i primi contatti con l’allenatore” Simone Inzaghi. L’Inter è completamente suddito dei suoi ultras.

Aggiornato il 30 settembre 2024 alle ore 15:25