Paolo Vanoli: come ammansire un Toro

La vera sorpresa della Serie A. Certo, l’uscita al secondo turno dalla Coppa Italia contro l’Empoli – con un gol subito al 90’ – ha scatenato qualche malumore dalle parti del Torino, ma i tifosi e la dirigenza non possono assolutamente lamentarsi di come Paolo Vanoli ha preso le redini della squadra e guarda, al momento, tutti dall’alto. La vittoria della Roma contro l’Udinese ha permesso ai granata di trovarsi, dopo cinque giornate di campionato, in vetta alla classifica, e il mister di Varese ha vinto il premio della Lega come miglior allenatore del mese di agosto.

Quali sono i segreti di Vanoli, che alla sua terza esperienza ufficiale su una panchina – e la prima in Serie A – sta lasciando a bocca aperta il pubblico italiano? Per prima cosa, c’è da dire che l’ex difensore di Parma, Fiorentina e Bologna ha imparato da uno dei tecnici migliori del mondo, Antonio Conte. Vanoli ha fatto da collaboratore tecnico al mister del Napoli nei suoi anni al Chelsea e all’Inter, durante i quali i nerazzurri hanno vinto lo Scudetto. Poi, la prima panchina ufficiale tre le file dello Spartak Mosca. Con i russi ha vinto la Coppa nazionale, ma a causa dell’invasione dell’Ucraina il tecnico di Varese ha deciso di non rinnovare il contratto. Ed ecco che è arrivata la chiamata del Venezia, che in due stagioni è stato riportato in Serie A da Vanoli, che si è fatto notare anche dai club della massima serie, tra cui il Torino che, dopo il divorzio annunciato con Ivan Jurić, ha deciso di dare fiducia all’ex difensore classe 1972.

La dirigenza granata ha portato nel capoluogo piemontese giocatori di prospettiva come Saúl Coco e Borna Sosa, oltre all’attaccante scozzese Ché Adams. Tasselli importanti per la rosa, che hanno subito risposto bene allo stile di gioco totale e avvolgente di Paolo Vanoli, che è riuscito dalla prima giornata a far segnare i suoi attaccanti. Erano proprio i gol che mancavano al Toro del tecnico croato, ma il mister di Varese può essere più che contento: in cinque partite di Serie A, hanno segnato due reti Adams e Duván Zapata, ed è tornato al gol Antonio Sanabria. Al momento, i punti chiave del gioco di Vanoli sembrano essere l’aiuto in attacco dei difensori, la manovra avvolgente basata sul possesso palla, il ritmo del gioco affidato al mediano azzurro Samuele Ricci e il gioco a due delle punte centrali, con il capitano colombiano che agisce da rapace d’area e lo scozzese – in eterno ballottaggio con Sanabria – che fa valere la sua velocità e precisione.

Il campionato è ancora lungo, e il Torino deve ancora misurarsi con quasi tutte le “big” della Serie A. Ma al momento, gli uomini di Vanoli hanno portato a casa un punto contro il Milan, tre contro l’Atalanta e domenica sfideranno la Lazio, che ha asfaltato la Dinamo Kiev in Europa League e deve ricaricare le batterie. È troppo presto per parlare di “rivelazione” o “miracoli”, quelli è meglio lasciarli alla religione. Però, sta di fatto, che il Toro è da anni che sogna l’Europa. E quest’anno, può permettersi di sognare un po’ più forte.

Aggiornato il 26 settembre 2024 alle ore 12:39