Sassolini di Lehner

Quanti giallorossi preferiscono ragionare e riflettere, piuttosto che annegare i neuroni nel Corriere dello Sport di Ivan Zazzaroni; quanti romanisti amano il football e sono allergici al tifo spianacervelli, insomma, quanti hanno in mente l’estetica e ben quadrata Roma di Nils Liedholm non si rammaricano per l’esonero di Daniele De Rossi, così come salutarono con un battimani la cacciata del gran parolaio, per giunta bollito, José Mourinho.

Il problema non sono i punti persi, né la classifica da serie B prossima futura, bensì l’assenza di un barlume di gioco, il nulla calcistico che De Rossi ereditò dal portoghese, senza apportare, purtroppo, una qualche novità, riguardo alla coesione tra i reparti, le geometrie e gli automatismi essenziali agli sport di squadra.

Ora, è il turno di Ivan Jurić.

Si borbotta sul caratteraccio da Ivan il Terribile, però è un tecnico che, se lasciato in pace, ha già dimostrato di saper impostare un gioco non troppo lontano da Euclide.

Buon lavoro Ivan e non ti curare dei residuali e viscerali tottiani e, soprattutto, dei tuoi omonimi, tipo Zazzaroni.

Aggiornato il 19 settembre 2024 alle ore 11:39