37° America’s Cup Barcellona, inizio interessante

Si chiude la settimana di regate preliminari alla 37° America’s CupQuesta edizione del trofeo più antico al mondo, è stato istituito nel 1851, si svolgerà a Barcellona dal 29 agosto al 27 ottobre, con campi di regata posizionati tra Port Vell e il Porto Olimpico.

Le regate saranno ben visibili da terra, sia nei tre Race village e Fanzones realizzati dall’organizzazione a Moll de la Fusta, Plaça del Mar, Bogatell, sia su tutto il lungomare tra il Race Village di Plaça del Mar e quello di Bogatell.

Le basi delle sei squadre che competono a questa edizione sono tutte raccolte intorno allo specchio d’acqua di Port Vell e affacciano sul Moll de la Fusta, sede del Race Village principale.

Dopo questa settimana di prove preliminari appena concluse, il 29 agosto inizieranno i primi due Round Robin della Louis Vuitton Cup, il trofeo degli sfidanti, che decideranno quale sarà il primo tra gli sfidanti (Gran Bretagna, Svizzera, Italia, Francia, Usa) a tornare a casa.

Per i quattro teams sfidanti rimasti in gara, invece, si aprono le porte delle semifinali. Il vincitore avrà l’onore dal 12 ottobre di sfidare i detentori della Coppa America, i solidissimi e velocissimi Neozelandesi.

I primi quattro giorni di regata hanno visto condizioni meteo marine che gli aruspici locali reputano consistenti con lo storico registrato. In parole più semplici per i primi tre giorni di regata il vento in regime di brezza è rimasto nei valori medi della stagione in intensità e direzione, cioè 8-16 nodi e sostanzialmente parallelo alla costa, che è quello che si prevede per il prosieguo della Coppa.

Andiamo a vedere cosa è successo in acqua.

Posto che siamo ben lontani dal poter esprimere giudizi definitivi in questo momento, possiamo sicuramente farci un’idea di quello che vedremo nei prossimi due mesi. In questi quattro giorni di regata, vinti da New Zealand in finale contro gli italiani di Luna Rossa, ha trionfato la pretattica, tanto che i primi due incroci “pericolosi” si sono visti solo durante la finale. In più di un’occasione i vari sfidanti hanno evitato il confronto diretto con i detentori neozelandesi, al netto della regata di domenica contro team Usa che ha visto invece i Neozelandesi dare l’impressione di regatare col freno tirato.

Emirates Team New Zealand

Dominanti, freddi, precisi, con una barca che è apparsa stabile e piuttosto veloce, hanno fatto “il loro” senza forzare, almeno fino alla finale contro Luna Rossa. Per ora gestiscono bene una guerra psicologica che si farà sempre più serrata.

Ineos Britannia

Indecifrabili, capaci di accelerazioni brucianti, sembrano sempre troppo appruati, non velocissimi, un po’ goffi in manovra. Devono trovare un assetto più stabile e forse un po’ di serenità.

American Magic

Barca molto veloce e condotta bene, si dimostra piuttosto stabile, con un equipaggio affiatato, forse non solidissima.

Luna Rossa Prada Pirelli

Un proiettile d’argento che ha dimostrato aggressività, esperienza e spietata freddezza. Forse il challenger che esce meglio da queste regate preliminari, anche nella finale persa contro Emirates. Manovre precise ed estremamente veloci, un affiatamento tra timonieri e una lettura del campo di regata marziana. In finale contro New Zealand hanno fatto vedere finalmente il primo momento di match race puro tra AC75, la classe di barche che caratterizzano questa edizione.

Orient Express Racing Team

Una barca nuovissima con un equipaggio altrettanto nuovo ed un budget non certo infinito è cresciuta giorno dopo giorno in capacità di manovra e lettura del campo. La barca è estremamente veloce, l’equipaggio sembra imparare molto presto, potrebbero non essere gli agnelli sacrificali tra i challengers, magari sfruttando anche qualche fragilità o defaillance di teams più esperti e blasonati.

Alinghi Red Bull Racing 

Una barca molto innovativa, un equipaggio interessante e una serie di problemi tali da far pensare a girare parte del copioso budget per accendere enormi ceri apotropaici alla vicina Cattedrale di Santa Maria del Mar. Dopo due disalberamenti in allenamento in meno di due mesi hanno regatato con l’albero del loro prototipo, l’unico ancora disponibile, con un freno psicologico sicuramente importante. Se riusciranno ad aggiustare almeno uno dei due alberi danneggiati e a riacquistare la necessaria sicurezza potranno sicuramente dare fastidio.

Aggiornato il 26 agosto 2024 alle ore 14:28