Claudio Ranieri dice addio al calcio

Cosa hanno in comune Roma e Cagliari? Le salite senza discesa, il mare (con le dovute differenze), una storia millenaria e – perché no – i cantieri e le buche sull’asfalto. Che in estate diventa incandescente. La capitale d’Italia e il capoluogo della Sardegna però, devono condividere insieme a Leicester anche la memoria di un ex calciatore, di un allenatore, di un uomo grandioso. Si tratta di Sir – o sorClaudio Ranieri, che dopo aver portato il Cagliari calcio alla salvezza ha detto basta: non allenerà mai più. “Ho deciso la cosa giusta, lasciare adesso. A malincuore, perché è una decisione dura e sofferta, ma credo sia la cosa giusta”, ha comunicato il tecnico trasteverino attraverso i canali ufficiali del club. E ancora: “senza i cagliaritani e senza i sardi non ce l’avremmo fatta”, ha aggiunto Ranieri.

La storia d’amore tra l’Isola e l’allenatore romano è iniziata nel lontano 1988, quando Sir Claudio – nel suo primo incarico vero e proprio da commissario tecnico – ha portato il Cagliari dalla Serie C alla Serie A. In soli due anni. Nella sua prima volta in massima serie, nel 1991, ha guidato il Casteddu alla salvezza, salvo poi essere ingaggiato dal Napoli nella stagione successiva. Nel suo ritorno tra le fila dei rossoblù, è riuscito in una insperata promozione in Serie A dal campionato cadetto, grazie alla vittoria nella Finale dei playoff contro il Bari. La stagione 2023-2024, poi, è iniziata nel peggiore dei modi. Il 10 febbraio scorso, dopo la sconfitta per 1-3 contro la Lazio, mister Ranieri ha rassegnato le dimissioni alla dirigenza del Cagliari. Ma la volontà dei giocatori è stata chiara: Claudio resta e combatti. “Ho detto ai miei di aiutarmi, che da solo non ce l’avrei fatta”, e così è stato. Alla penultima giornata grazie alla vittoria in trasferta contro il Sassuolo per 0-2 il mister ha conquistato la salvezza matematica. Condannando gli emiliani alla Serie B.

Quindi, dopo essere stato portato in trionfo dai suoi giocatori alla Oronzo Canà davanti ai tifosi rossoblù – sempre presenti per sostenere e trascinare il Casteddu alla vittoria durante tutta la stagione – Sir Claudio ha deciso di chiudere la sua carriera su una nota più che positiva. Dopotutto, l’ascendente che la Sardegna (e Cagliari) possono avere sullo spirito umano è noto a tutti. Prendendo in prestito le parole scivolate dalla penna di Fabrizio De André: “La vita in Sardegna (…) dovrebbe coincidere con quello che io consiglierei al buon Dio di regalarci come paradiso”. Ma senza scomodare il regno dei cieli e questioni teologiche, è cosa buona e giusta ascrivere Claudio Ranieri nell’Olimpo degli allenatori.

Basterebbe l’impresa compiuta dal tecnico romano a Leicester, con la vittoria della Premier League, per considerare il classe 1951 uno dei grandi del calcio azzurro. Ma la Coppa Italia e la Supercoppa italiana vinte con la Fiorentina, la Coppa di Spagna, la Supercoppa Uefa e la Coppa Intertoto vinte con il Valencia, nonché le varie salvezze e promozioni ottenute a zonzo per l’Europa danno lustro ulteriore alla carriera di Ranieri. Che a 73 anni, ha lasciato il mondo del calcio. Ma il mondo del calcio, non si scorderà mai di lui.

Aggiornato il 22 maggio 2024 alle ore 16:55