Bagnaia vince a Jerez, la Ducati domina in Motogp

Jorge Martin è caduto al 15° giro, riaprendo la lotta per il titolo. Dopo il Gran premio di Jerez di Motogp, il gap in classifica tra lo spagnolo e Francesco Bagnaia è di soli 17 punti. Ora il testa a testa per il Motomondiale si fa interessante. Dopo la batosta nella sprint di sabato, Pecco ha tirato fuori dal cilindro una prestazione delle sue, mettendo in pratica la “gara perfetta”, con Márc Márquez alle calcagna nel finale. I due campioni, uno in carica e l’altro ex (per ben sei volte, in Motogp), hanno messo in scena un duello da mostrare alle generazioni future di motociclisti, duro ma corretto, con gli ultimi cinque giri chiusi con tempi record.

Ma prima, Bagnaia ha dovuto vedersela con Martin, che gli ha dato filo da torcere per ben 11 giri, prima di togliersi di mezzo da solo con uno scivolone al 15° giro, mentre occupava la prima posizione. “Jorge ha fatto un errore”, ha constatato nel post-gara il pilota torinese, facendo i complimenti a Márquez per il duello precedente. Dopo quattro anni di calvario, infatti, il 31enne spagnolo ha ritrovato pienamente forma e motivazione proprio sulla pista dove era caduto rompendosi l’omero. Lo spaventoso incidente e le molteplici operazioni sembrano essere definitivamente un ricordo passato. “Queste vittorie danno forza, Pecco gli ha fatto capire subito a Marquez che non avrebbe mollato e alla fine aveva quel pelino di vantaggio in più, che gli ha permesso di andare via” ha spiegato Valentino Rossi, ospite d’eccezione ai microfoni di Sky Sport Motogp.

Ma il dato che più di tutti salta all’occhio, è il pokerissimo che la Ducati ha piazzato all’arrivo del Gp di Jerez. Tutte le prime cinque posizioni sono occupate da motociclette uscite dalla fabbrica di Borgo Panigale. Le Ducati Lenovo (ex Ducati Corse) di Enea Bastianini e Pecco Bagnaia sono rispettivamente quinta e prima, con le Ducati Gresini dei fratelli Márc e Alex Márquez al secondo posto e al quarto, mentre sul gradino più basso del podio si è piazzata la Ducati VR46 Racing Team di Marco Bezzecchi. Sono otto in totale le dueruote motorizzate dalla scuderia italiana sulla griglia di partenza, e stanno monopolizzando il medagliere della Motogp. Se la Ducati è diventata il Vangelo, allora la Desmosedici – il bolide di Borgo Panigale – è l’oggetto del desiderio. Una scuderia cresciuta di stagione in stagione, partendo dalla Desmosedici GP15 che ha fatto segnare la svolta nella strategia di sviluppo della Ducati, guidata dal genio di Luigi Dall’Igna e la sua intuizione fondamentale: sviluppare la parte sportiva assieme a quella tecnica. Una scommessa vinta che ha modificato per sempre la Motogp.

Aggiornato il 04 maggio 2024 alle ore 12:13